La difesa di Alfredo Cospito ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti umani contro la sentenza della Cassazione che il 6 luglio 2022 riconfigurò il reato per l’attentato alla caserma dei carabinieri di Fossano del 2006 da «strage» a «strage politica», portando la pena all’ergastolo.

Nel ricorso – che la Cedu esaminerà nei prossimi giorni e se lo riterrà ammissibile ne darà notizia al governo italiano – l’anarchico, che è in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso ed è attualmente ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano, sostiene che ci sia stato «un trattamento arbitrario da parte dello Stato». Secondo la difesa, infatti, Cospito «è stato condannato sulla base di un’interpretazione della fattispecie incriminatrice del tutto diversa e peggiorativa da quella vigente» nel 2006.

Proprio sul reato di strage politica, per il quale non si possono applicare le attenuanti generiche, si esprimerà il 18 aprile la Corte costituzionale. Mentre il 25 marzo il Tribunale di sorveglianza di Milano deciderà sul ricorso dell’anarchico contro il 41bis.

Per tutelare i giudici che si occupano del caso Cospito, in molti casi minacciati o denigrati, il Csm ha aperto una pratica «a tutela».

Infine, il Giurì d’onore della Camera ha chiesto una proroga fino alla fine di marzo per decidere se le accuse di Donzelli (Fd’I) ai deputati Pd siano configurabili come diffamazione.