Non arriva in un momento qualsiasi la pubblicazione del volume curato da Stefano Anastasia, Franco Corleone e Andrea Pugiotto dal titolo Contro gli ergastoli, nato dalla collaborazione tra la casa editrice Futura/Ediesse e l’associazione La società della ragione. Il libro ha infatti alle spalle la recente ordinanza (sebbene gli scritti raccolti non abbiano fatto in tempo a tener conto dei suoi contenuti) con la quale nel maggio 2021 la Consulta ha dichiarato incostituzionale l’ergastolo ostativo nella misura in cui prevede che la collaborazione con la giustizia sia la sola via di accesso all’eventuale liberazione condizionale. E ha davanti a sé quell’udienza pubblica del 10 maggio 2022 alla quale la Corte rinvia la trattazione delle questioni di legittimità costituzionale in attesa dell’intervento del Parlamento. Spetta infatti al legislatore, afferma la Consulta, ricercare il giusto punto di equilibrio affinché non si verifichino effetti disarmonici sulla disciplina.

Risale al 2009 il primo volume sul tema curato, nella medesima collana, da Stefano Anastasia e Franco Corleone. Il titolo era Contro l’ergastolo. Il carcere a vita, la rieducazione e la dignità della persona. Non vi era ancora stata la sentenza Torreggiani, che con forza ha spostato il timone di una pena costituzionalmente orientata dal penultimo all’ultimo dei termini elencati, dalla rieducazione alla dignità umana, inchiodando quest’ultima a limite invalicabile di ogni potere punitivo. Contro gli ergastoli, contro tutti gli ergastoli, non solo quelli ostativi. Il concetto di ergastolo, la previsione di una pena che in principio è perpetua e che solo in seguito si riduce ad avere un termine deciso dal giudice, viola la dignità dell’essere umano che, in quanto tale, esiste solamente nella propria progettualità.

Nella prefazione al libro, il presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida legge in chiave di una “logica militare” quella che oggi viene meno a seguito della pronuncia della Consulta, ma anche della Corte di Strasburgo. Logica che egli stesso aveva contribuito ad affermare e dove entrambi i termini hanno il loro peso, richiamando l’automatismo dell’inferenza logica e la contrapposizione militare del nemico. Oggi sappiamo che non dobbiamo mai conformarci «a questo tipo di logica, dimenticando che reati, pene e percorsi di recupero riguardano persone, non pedine di un esercito».

Il ricco volume ripercorre la storia parlamentare dell’ergastolo in Italia (Franco Corleone), la giurisprudenza costituzionale sul tema (Andrea Pugiotto) e quella europea (Barbara Randazzo), i racconti dell’agonia quotidiana dell’ergastolo (Stefano Anastasia), i numeri poco noti dell’ergastolo in Italia (Susanna Marietti) e nel mondo (Davide Galliani), la storia e le pratiche dell’istituto della liberazione condizionale (Riccardo De Vito), le prospettive per un’ipotesi abolizionista dell’ergastolo (Giovanni Fiandaca). Il libro è arricchito da un’appendice che ripropone testi di Grazia Zuffa, Papa Francesco, Aldo Moro, Salvatore Senese e Aldo Masullo.

Uno strumento prezioso per conoscere con puntualità la storia e la situazione attuale di una pena paradossale, che fino a non molto tempo fa veniva considerata come compatibile con la Costituzione fino a quando non era però realmente quella pena, e che adesso scopre che un simile paradosso non basta più. Uno strumento prezioso per ribattere, in un momento in cui si attende la pronuncia del legislatore, a tutti coloro che ancora perorano la causa dell’ergastolo, della sua esistenza o perfino della sua necessità. Uno strumento per affermare che una società sana e costituzionalmente orientata non può che essere «Contro gli ergastoli».