Un’ispezione a sorpresa nelle strutture della polizia di frontiera da parte di una delegazione di controllori del governo, ha rivelato le condizioni miserabili in cui vengono tenuti i migranti, tra sovraffollamento oltre misura e la presenza di minori di 7 anni tenuti in custodia per più di due settimane, un periodo ben più lungo delle 72 ore consentite dalla legge, entro le quali i bambini dovrebbero essere trasferiti presso il Dipartimento della salute e servizi umani. Ma nel rapporto si parla anche di fermi prolungati senza sufficienti approvvigionamenti di cibo, materiale igienico, biancheria, talvolta per più di un mese.

L’ISPEZIONE È AVVENUTA all’inizio di giugno nella regione del Rio Grande Valley, in Texas, lungo il confine tra Stati uniti e Messico, la zona dove si registra il numero più alto di migranti detenuti – cosa di cui Trump va molto fiero – e il rapporto include testimonianze fotografiche che mostrano le condizioni critiche all’interno e la presenza di persone in stanze allestite per essere standing room only, dove si può solo stare in piedi, progettate come strutture di custodia breve temporanea, dove però il tempo di permanenza si è dilatato oltre misura in quanto negli ultimi mesi il periodo di detenzione è cresciuto per via dell’afflusso continuo di famiglie e bambini migranti che si rivolgono agli agenti al confine meridionale.

Il rapporto cita come esempio il Centro di elaborazione centralizzata di McAllen, in Texas, il luogo principale dove si trattengono i minori non accompagnati e dove vivono ben 165 bambini, da più di una settimana in condizioni indecenti da ogni punto di vista: senza sapone, senza un cambio di biancheria pulita, senza supporto di alcun genere dovendosi prendere cura uno dell’altro.

Le condizioni dei migranti alla frontiera erano state già documentate dai democratici della Camera e prima ancora dalla Cnn, entrata nei centri di accoglienza la scorsa settimana, dove aveva trovato circa 1900 persone stipate in uno spazio progettato per accoglierne 1500; all’interno del centro lo spazio è stato diviso in sezioni per adulti singoli, famiglie e minori non accompagnati, le luci non vengono mai spente, ufficialmente per motivi di sicurezza, non ci sono letti o culle, e ad adulti e bambini per dormire vengono date stuoie su cui sdraiarsi e coperte senza lenzuola per la notte.

SECONDO IL RAPPORTO governativo, nelle cinque strutture del Rio Grande Valley sono stipate complessivamente 3400 persone; la lista delle violazioni rese pubbliche riguardano anche la mancanza di pasti caldi, l’accesso estremamente limitato alle docce e a un cambio di vestiti. In tre delle cinque strutture i bambini non vengono lavati da giorni e il regime alimentare ha problemi a quasi tutti i detenuti, che però faticano a ricevere cure mediche.

«Siamo preoccupati che il sovraffollamento e la detenzione prolungata rappresentino un rischio immediato sia per la salute e la sicurezza dei migranti che per gli agenti», si legge nella relazione; un alto funzionario della Guardia di frontiera presso una delle strutture, che ha preferito restare anonimo, parlando con la Cnn ha definito la situazione nei centri di accoglienza una «bomba a orologeria». Gli agenti di frontiera hanno riferito agli ispettori che ci sono già stati incidenti in varie strutture dove i migranti esasperati hanno ostruito le toilette con coperte e calzini, si sono rifiutati di tornare nelle celle e in qualche caso hanno tentato la fuga.

«ABBIAMO TERMINATO l’ispezione in anticipo sul tempo previsto in quanto abbiamo capito che la nostra presenza stava portando a far esplodere una situazione già difficile – hanno scritto gli ispettori nel loro rapporto-. In particolare, quando i detenuti ci hanno visti, si sono accalcati contro i finestrini della cella gridando e mostrando i biglietti su cui avevano scritto da quanto tempo erano tenuti in custodia».