È sempre più confusa la situazione in Russia dopo l’introduzione lo scorso 28 marzo del lockdown che dovrebbe terminare formalmente il 3 maggio. Ieri Mosca è sprofondata nel caos.

Doveva essere il primo giorno dell’introduzione dell’obbligo di utilizzo dei codici QR usa e getta non solo per gli spostamenti a piedi ma anche in automobile, taxi, bus e metrò ma il programma ha mostrato bug e problemi di ogni tipo.

Secondo quanto informa Kommersant si è trattato di un totale fallimento. «I moscoviti – scrive il quotidiano della Confindustria russa – il 13 aprile sono stati in grado di ottenere 1,8 milioni di pass digitali, il 90% dei quali per spostamenti di lavoro. Tuttavia il servizio non controlla i dati immessi, e quindi gli utenti possono impersonare un dipendente di qualsiasi azienda». Inoltre i codici QR per spostarsi in città, vengono venduti attraverso siti fasulli e su canali Telegram: truffe organizzate da tempo e in grande stile a cui vigili e poliziotti non sono stati in grado di porre freno. Un pass certificato falso può essere acquistato agevolmente su vari siti: per il movimento a Mosca il costo è di 3mila rubli e per le regioni della Federazione Russa 3,5mila rubli.

«Il sistema ha affrontato un altro problema: gravi malfunzionamenti, che il municipio ha attribuito, tra le altre cose, agli attacchi informatici dall’estero» afferma sempre Kommersant. Gli hacker sono entrati in azione già di prima mattina mandando in tilt più volte i siti del comune preposti a fornire le autorizzazioni.

«Stiamo affrontando attacchi bot sui server mos.ru, anche dall’estero. Le forze dell’ordine indagheranno le fonti e le cause dell’attacco», ha riferito il canale Telegram del quartier generale per la lotta contro il coronavirus.

Ma anche la situazione sotto il profilo sanitario desta molte preoccupazioni. Ieri i casi registrati erano 2.600 ma continuano ad aumentare costantemente ogni giorno e pochi credono che su 18mila casi accertati i morti siano stati solo 150. Lo stesso Vladimir Putin ieri è tornato in televisione non certo per portare buone notizie. «La situazione sta cambiando quasi quotidianamente e, sfortunatamente, non in meglio», ha affermato.

Non si sarebbe al picco dell’epidemia neppure a Mosca. «È necessario tenere conto di tutti gli scenari per lo sviluppo della situazione, anche quelli più complessi e straordinari», ha affermato il leader russo visibilmente preoccupato. E già si parla di lockdown fino a giugno e di tener chiuse le frontiere fino alla fine dell’estate mentre la parata per il 75esimo anniversario della vittoria nella seconda mondiale del 9 maggio, che avrebbe dovuto far confluire a Mosca molti capi di Stato compreso Emmanuel Macron è stata rinviata sine die.

Alzano la voce, per il prima volta, i comunisti della capitale. I consiglieri comunisti alla Duma di Mosca hanno inviato un appello al sindaco Sergey Sobyanin chiedendo una serie di misure per sostenere i cittadini. I comunisti, in particolare, chiedono che vengano subito concessi 20mila rubli una tantum a ciascun residente e che il municipio si accolli il pagamento delle bollette dei moscoviti utilizzando i fondi statali e rimandando i lavori per l’abbellimento e l’illuminazione del centro cittadino. Secondo il partito comunista della Federazione russa «se non si provvederà subito alla distribuzione di buoni per l’acquisto di alimentari o buoni pasto, si potrà giungere a condizioni di povertà inusitata e a proteste di massa spontanee non autorizzate le cui responsabilità ricadranno sulle autorità esecutive della città di Mosca».