Ha finalmente toccato terra a Civitavecchia, di ritorno per la seconda volta da Termini Imerese. Ahmed, lo abbiamo chiamato così sul manifesto di ieri che ha reso pubblica la storia, era arrivato lunedì scorso nel porto laziale: identificato come maggiorenne, respinto e reimbarcato sul traghetto. A bordo del quale ha vagato per cinque giorni tra gli approdi del Tirreno, rinchiuso in una cabina-cella di due metri per tre della nave Gnv Splendid. Niente finestre né oblò, solo luce artificiale e una ventola per il ricambio d’aria. Cibo e acqua a sufficienza, ma nessuna possibilità di uscire, nemmeno per una passeggiata....