Eletti, militanti e sostenitori di diverse esperienze di quella che si definisce «sinistra civica» di Campania, Lazio, Liguria, Lombardia e Sardegna si ritrovano a Napoli, nell’aula consiliare, per discutere del loro futuro: di come battere la destra al governo del paese, della scadenza chiave del voto europeo di giugno, della ricostruzione di un soggetto di sinistra. Introduce Sergio D’Angelo, capogruppo in consiglio comunale di Napoli solidale e una vita dentro il terzo settore e l’economia solidale. «Qui ci sono persone che hanno maturato percorsi e pratiche indipendenti – spiega – E che vogliono allargare la rete per offrire un contributo per allargare lo spazio politico ambientalista e di sinistra». D’Angelo disegna così lo scenario politico: «Consideriamo il percorso del Pd di Elly Schlein un auspicio. Ma sappiamo che l’approdo è incerto in questi anni i pariti si sono dissolti. Alleanza Verdi Sinistra è la forza che consideriamo più vicina, speriamo che si apra a un confronto».

IL PRESIDENTE del municipio VIII di Roma Amedeo Ciaccheri racconta: «Questo appuntamento materializza una discussione che va avanti da tempo. Le nostre esperienze hanno attraversato uno spazio complesso, provando a riallacciare tante biografie resistenti in giro per il paese in un momento in cui la politica italiana offriva pochi spazi del genere. Lo abbiamo fatto con l’umiltà di tornare alle nostre comunità e mantenere vincoli coi territori». Ciaccheri riconosce che storicamente le esperienze di questo tipo hanno avuto difficoltà nel costruire spazi larghi di alleanza. Poi chiarisce: «Il civismo senza politica è come l’ambientalismo senza giustizia sociale: nel primo caso saremmo amministratori di condominio, nel secondo giardinieri. Ma se le nostre esperienze a Napoli, Roma, Cagliari e Genova partono insieme e si aggiungono ad altre che seguiranno saremo tanti».

MASSIMO ZEDDA è rimasto a Cagliari, la città che ha amministrato da sindaco e per la quale è pronto a correre ancora alle elezioni del 2024, ma manda un video-messaggio di adesione. Dalla Sardegna c’è Francesca Ghirra, cagliaritana, deputata eletta nelle liste di Avs e da Milano interviene, Anita Pirovano presidente del municipio IX del capoluogo lombardo. Così come Rosario Andreozzi, ex capogruppo a Napoli nell’era De Magistris della lista DeMa e in questa consiliatura eletto con i civici di Napoli solidale, che elenca i comitati e le lotte dei disoccupati che animano l’opposizione sociale napoletana. Tutti parlano della guerra, quella in Ucraina e quella in Palestina, per sottolineare l’esigenza del dissenso.

C’È, DA OSPITE e osservatore, Peppe De Cristofaro di Avs. È reduce dalla maratona al Senato sul Decreto Caivano e usa questo esempio per spiegare cosa è la destra al governo: lo Stato interviene soltanto nella sua forma poliziesca e securitaria, ed è inesistente dal punto di vista delle politiche sociali. In collegamento c’è anche Mimmo Lucano. «Nel caso dei migranti la sicurezza giustifica la repressione, come sta accadendo al popolo palestinese che ha attraversato Riace come quello curdo – dice l’ex sindaco del comune calabrese – La sinistra alla quale io appartengo è il contrario delle vendette e dei confini». In chiusura, l’europarlamentare del gruppo dei S&D Massimiliano Smeriglio cita Yolanda Díaz, leader di Sumar, quando dice che non si vince con la paura ma con la speranza. «Dunque – sintetizza – si tratta di costruire una società più umana, più curiosa, più empatica». L’incontro si considera in «dialettica» positiva con quello indetto da Avs a Roma per il 5 novembre, che il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni descrivono come «un’opportunità per unire le forze con politici, attivisti e rappresentanti delle realtà civiche, dei movimenti, delle associazioni e dei sindacati al fine di creare un cambiamento positivo e duraturo».

LE GRANDI manovre verso le europee, tuttavia, al momento fanno capire che ciò che si muove alla sinistra del Pd è tutt’altro che unitario. Un ottimo punto di osservazione di questa dinamica è l’esperimento dell’associazione «Europa a Sinistra», che riunisce un centinaio di donne e uomini che hanno approfittato della possibilità, riconosciuta dallo statuto, di aderire in forma individuale al Partito della Sinistra europa, che pure sarebbe un’organizzazione di secondo livello cui aderiscono le formazioni dei diversi paesi Ue. «Da due anni siamo impegnati nel caratterizzare la Sinistra europea come partito transnazionale ampio e inclusivo – spiegano – Nella sua ultima assemblea generale, il Partito della sinistra europea ha promosso un appello per l’unità e la solidarietà delle sinistre alle elezioni dell’Europarlamento». Al momento hanno aderito insieme a Rifondazione e Unione popolare al percorso lanciato da Michele Santoro e Raniero La Valle lo scorso 30 settembre al Teatro Ghione.