Prima le fintech, poi i trasporti. Continua senza sosta la stretta di Pechino sul settore privato. Stavolta a finire sotto la lente delle autorità è il tutoring scolastico, croce e delizia della classe media cinese. DALLA SCORSA SETTIMANA, misure ferree vietano l’apertura di nuove aziende e impongono a tutti i fornitori di corsi doposcuola già esistenti la registrazione come no profit, precludendo inoltre l’accesso ai mercati finanziari e agli investimenti stranieri, attraverso Ipo M&A. Ovvero a tutte quelle fonti di guadagno che per anni hanno permesso al settore di prosperare fino a raggiungere un valore di 120 miliardi di dollari....