Internazionale

Cesare Battisti: «Il viaggio in Bolivia era una trappola»

Brasile L'ex membro dei Pac parla poche ore dopo il rinvio della decisione dell'Alta Corte brasiliana sull'habeas corpus: «La lotta armata, un’idea che era una follia»

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 26 ottobre 2017

Poche ore dopo il rinvio di una settimana della decisione dell’Alta corte brasiliana sulla richiesta di habeas corpus di Cesare Battisti (per motivi processuali non meglio definiti), l’ex membro dei Proletari armati per il comunismo, su cui pesa la richiesta di estradizione italiana, ha parlato al Gr1 Rai: «Qualcuno ha voluto portarmi alla frontiera con la Bolivia. È stata una trappola – ha detto – Qui in Brasile tutti mi vogliono bene. Nel plenario (dell’Alta Corte) ci sono diverse voci, molte a mio favore».

Nell’intervista Battisti ha fatto «autocritica sull’uso della lotta armata, un’idea che era una follia». «Certo che ho compassione per le vittime. Fortunatamente sono uscito prima che iniziassero omicidi nel mio gruppo», ha concluso.

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