Il Regno unito sarà il primo paese occidentale a rifornire di carri armati l’esercito ucraino. Una telefonata sabato mattina fra il premier Sunak e presidente ucraino Zelensky ha sancito l’invio di dodici Challengers 2 – abbastanza da equipaggiare uno squadrone – di fabbricazione britannica e di batterie di artiglieria. Una sessantina di soldati ucraini saranno addestrati in Gran Bretagna al loro utilizzo. Il tutto per «approfittare del momento», ha dichiarato Downing Street, che ha visto negli ultimi mesi gli ucraini riconquistare parte del territorio perduto in Donbass e «rafforzarli militarmente e nel morale». Ma soprattutto per fortificare le linee ucraine in previsione dell’offensiva di primavera da parte dei russi.

I CHALLENGERS 2 hanno circa un ventennio e tuttavia saranno i più nuovi attualmente a disposizione della difesa ucraina. La Gran Bretagna ne possiede in tutto 227. L’annuncio è stato fatto anche nella speranza che altri paesi europei, soprattutto la Germania, vincano la propria riluttanza a fare finora altrettanto. Kiev vorrebbe soprattutto i carri armati Leopard 2, di produzione tedesca e in dotazione a vari paesi europei, tra cui Polonia, Finlandia, Spagna e Olanda. Berlino detiene la licenza di esportazione, senza la quale Polonia e Finlandia – i due paesi più direttamente interessati dagli sviluppi del fronte – non possono a loro volta fornirne a Kiev. Ma intende anche spronare gli Stati uniti affinché forniscano presto i cinquanta veicoli corazzati anti-tank Bradley promessi nel finora più grande pacchetto americano di assistenza militare all’Ucraina.

Rishi Sunak vuole smentire le voci che lo vorrebbero non altrettanto entusiasta nel sostenere il paese invaso dai russi rispetto ai suoi predecessori, Liz Truss e soprattutto Boris Johnson, che aveva usato l’invasione politicamente pro domo sua: più o meno come aveva fatto con Brexit. Sunak non sarebbe inoltre altrettanto in sintonia con Ben Wallace, il bellicoso ministro della difesa già nei governi Johnson/Truss (e suo ex-rivale: aveva a sua volta corso per la premiership forte del gradimento ottenuto proprio grazie a detta bellicosità).
Il Regno unito è il principale paese europeo quanto a forniture militari all’Ucraina, in particolare lanciamissili e contraerea. Circa un mese fa, dopo aver visitato personalmente il paese e incontrato il Zelensky, Sunak aveva annunciato un nuovo pacchetto di 304 milioni di dollari in aiuti militari, invitando i partner europei a fare altrettanto. Con i suoi sette miliardi e mezzo di dollari in aiuti umanitari, Londra è staccata di varie lunghezze dai 51 miliardi degli Stati uniti.

PREVEDIBILE la replica di Mosca. Già venerdì, il vice ambasciatore russo presso l’Unione europea Polyanskij aveva invitato Sunak a «pensarci due volte»: gli aiuti saranno considerati obiettivi legittimi da parte dell’esercito russo, visto che in Ucraina Mosca si considera sostanzialmente in guerra con la Nato. Tutto quanto inviato dall’Occidente a Kiev sarà «distrutto e demolito», ha aggiunto.