«Silence = Death» fu lo slogan del collettivo Usa Act up che negli anni ‘80 lottava perché il Governo Reagan riconoscesse l’esistenza delle persone che vivevano con Hiv/Aids per consentire loro di esser aiutate, e non condannate a morte, per comportamenti che il virus aveva fatto divenire ad altissimo rischio. Il silenzio resta il più potente alleato della conservazione di impostazioni dominanti e sempre più spesso diventa la risposta delle istituzioni di fronte a temi chiamati «eticamente sensibili» che invece hanno a che fare con libertà di scelta e autodeterminazione delle persone. Silenzi imposti a chi critica le istituzioni ma...