Comincia domani il Trento Film Festival (fino al 5 maggio), con la proiezione del film d’apertura Amundsen di Espen Sandberg, biopic sulla vita dell’esploratore norvegese che dà il titolo al film. La protagonista del festival, la montagna, diventa ancora una volta – attraverso i film in programma – il luogo dal quale osservare i cambiamenti ecologici e la catastrofe climatica che incombe sul nostro pianeta, quest’anno tema portante del Festival – ad esempio nella serata evento con l’alpinista Reinhold Messner dedicata alla figura dello scienziato, esploratore e padre dell’ecologia Alexander von Humboldt.

Tra i film in concorso tre documentari italiani: In questo mondo di Anna Kauber – un viaggio attraverso l’Italia fra le donne pastore, premiato come miglior film di Italiana.doc all’ultimo Torino Film Festival – La regina di Casetta di Francesco Fei e Storie di pietre di Alessandro Leone, sulla vita dopo il terremoto che ha colpito l’Italia centrale nel 2016. In programma anche Return to Mount Kennedy di Eric Becker, in cui i figli di Jim Whitaker e Robert Kennedy ripercorrono, a 50 anni di distanza, i passi dei loro padri nella scalata della montagna dello Yukon intitolata a JFK.

«THE BORDER FENCE» di Nikolaus Geyrhalter esplora invece il territorio dove nel 2016 sono cominciati i lavori per la costruzione del muro del Brennero, voluto dal governo austriaco per arginare l’arrivo dei migranti. La Destinazione del 2019 è il Marocco, a cui è dedicata una selezione di 15 film, da Mimosas di Oliver Laxe (vincitore della Semaine de la Critique di Cannes 2016) a Au nom du frère di Youssef Ait Mansour, un dialogo a distanza fra il regista e il fratello stabilitosi in una scuola coranica di montagna.

Nella sezione Terre Alte, dedicata ai documentari sulla montagna e i paesaggi in trasformazione, anche il cortometraggio A History About Silence di Caterina Erica Shanta – in cui sullo sfondo del Cadore bellunese parlano gli ultimi due ex internati militari italiani, fatti prigionieri dai nazisti dopo aver rifiutato di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò. Quegli anni e la lotta contro il nazifascismo sono al centro anche di Greetings from Free Forests di Ian Soroka, esplorazione delle tracce lasciate dalla resistenza nei boschi della Slovenia meridionale. Film di chiusura fra le proiezioni speciali Aquarela di Victor Kossakovsky.