In Mali domani ballottaggio Cissé-Keita

Non si mette benissimo al ballottaggio di domani in Mali per lo sfidante Soumaila Cissé che affronterà il presidente uscente Ibrahim Boubacar Keita. Il terzo e quarto classificato al primo turno delle elezioni presidenziali che si sono tenute lo scorso 29 luglio, Aliou Diallo e Cheick Modibo Diarra, hanno dichiarato ieri che non lo appoggeranno al secondo turno. Entrambi non hanno però neanche dichiarato il loro appoggio a Keita, lasciando agli elettori libertà di scelta tra i due.

Intanto all’inizio di questa settimana 18 candidati sui 24 in lizza al primo turno per la presidenza del Mali hanno chiesto dimissioni del ministro dell’Amministrazione territoriale Mohamed Ag ErlafK, ritenendolo responsabile di presunte irregolarità nelle operazioni di voto.

***

Elezioni in Sudan, Bashir si ricandida

La costituzione lo vieta, la stessa Carta fondativa del Partito del Congresso nazionale (Pcn) lo vieta. Poco importa: ieri il Pcn ha ricandidato Omar al-Bashir alle presidenziali previste per il 2020. Padre padrone del Sudan dal 1989 quando con un colpo di Stato militare depose il primo ministro democraticamente eletto Sadiq al-Mahdi, correrà per il terzo mandato presidenziale, sebbene la costituzione e lo statuto del Pnc prevedano un massimo di due mandati da cinque anni l’uno.

Su Bashir pesano due mandati di cattura emessi nel 2009 e nel 2011 dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e genocidio, commesso nella regione del Darfour.

***

L’Iraq ha ricontato i voti: Sadr ri-vince

A tre mesi dalle elezioni irachene, dopo accuse di brogli e la decisione di ricontare manualmente i voti, Moqtada al-Sadr vince di nuovo: completate le operazioni di verifica, la coalizione Sairoon – formata dal movimento sadrista e il Partito comunista iracheno – ottiene gli stessi seggi, 54. Seconde, come prima, la coalizione formata dalle milizie sciite legate all’Iran. Ora il paese spera di uscire dallo stallo con un nuovo governo.