Egitto, muore in cella Scoppia la protesta

Ieri la procura del Cairo ha deciso di aprire un’inchiesta sulla morte di Ahmed Zalat, 39 anni, avvenuta nella stazione di polizia di Hadayeq al-Qubba. L’uomo era stato fermato venerdì per aver rubato dei documenti da uno studio legale. Poche ore dopo l’arresto è stato portato in ospedale, dove è stato dichiarato morto all’arrivo.

La famiglia si è subito mobilitata: ieri mattina erano decine le persone di fronte alla caserma a protestare per la morte di Zalat. I poliziotti hanno disperso la protesta spontanea e arrestato quattro persone ma la procura è intervenuta: in attesa dell’autopsia gli investigatori hanno ordinato il sequestro dei video delle telecamere di sicurezza della stazione di polizia. In Egitto sono centinaia le denunce di morti in prigione e di torture in custodia.

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Siria, raid iracheno sul «postino» Isis

Un raid aereo iracheno in Siria ha ucciso almeno 45 miliziani dell’Isis nella provincia orientale di Deir az Zor. Lo ha annunciato ieri il comando iracheno senza precisare a quando risalga il raid nel quale sarebbero rimasti uccisi il «postino» del califfo al Baghadi e il vice ministro della guerra Isis. Non è il primo raid iracheno nella valle dell’Eufrate, una delle ultime aree siriane in mano al gruppo che, pur avendo perduto le «capitali» Mosul e Raqqa, è ancora attivo lungo il confine tra Iraq e Siria.

In quell’area, a Abou Kamal, nei giorni scorsi è stato ucciso un generale iraniano, Shahrukh Dayi, inviato da Teheran a sostegno dell’esercito siriano che intanto continua la liberazione del sud da qaedisti e jihadisti in postazioni importanti nella provincia di Deraa, non lontane dal Golan occupato da Israele.

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Yemen, catturato leader Houthi

Le forze yemenite fedeli al presidente Hadi e appoggiate dalla coalizione a guida saudita affermano di aver catturato Houthi Abu Jalal al-Riyami, uno dei leader dei ribelli sciiti, nella città portuale di Hodeida occupata nei giorni scorsi dopo una battaglia sanguinosa. Secondo la brigata al Malika, l’uomo sarebbe stato catturato in un blitz fallito dei combattenti sciiti.

Le milizie sciite, sebbene in ritirata su vari fronti, resistono e sparano razzi Katyusha verso l’aeroporto tenendo sotto pressione gli avversari. Razzi avrebbero colpito zone abitate ma non è noto se ci siano vittime civili. La vittoria in Yemen è decisiva per i sauditi e non solo per lo scontro a distanza con l’Iran, sponsor Houthi. Riyadh ha speso molti miliardi di dollari ed è finita sotto accusa per le stragi di civili.