Si è trattato forse di un attentato mirato, un «insensato atto di violenza» come lo ha definito lui stesso poco dopo, quello a cui è sfuggito ieri il presidente de facto dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa. Il 75enne leader dello Zanu-Pf è stato sfiorato da un’esplosione avvenuta durante una manifestazione elettorale (si vota a fine luglio per le prime presidenziali del dopo Mugabe) nello stadio White City di Bulawayo, la seconda città del paese.

«Una bomba è esplosa a pochi metri da me, ma non è ancora giunto il mio tempo» ha twittato Mnangagwa. Tra i feriti un numero imprecisato di funzionari di partito, poliziotti e supporter. In ospedale con una scheggia in una gamba è finito anche il vicepresidente Kembo Mohadi.