Come primo viaggio ufficiale all’estero, il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno puntato sull’Asia: nei prossimi giorni saranno tra Giappone e Corea del sud, per ridare linfa alle relazioni con gli alleati strategici nel faccia a faccia con la Cina. E con Pechino ci sarà un «reset meeting» il 18 marzo in Alaska.

Sabato invece Austin volerà prima alle Hawaii per far visita al Comando indo-pacifico delle forze Usa, il più grande tra i nove major command, con responsabilità su un’area pari al 50% della superficie terrestre, per poi spostarsi in Giappone, in India e alla fine in Corea del sud dove si incontrerà con Blinken.

Lo scopo del viaggio è duplice e serve anche a determinare se gli spostamenti all’estero possono essere ritenuti sicuri, ha spiegato un funzionario del Dipartimento di Stato. Sia Blinken che Austin finora hanno effettuato un gran numero di telefonate con le controparti all’estero, ma non riunioni di persona. Il fine politico di Blinken e Austin è quello di approfondire le questioni già toccate nel corso delle telefonate con i due paesi asiatici, incluso il rafforzamento delle alleanze, la spinta a denuclearizzare la Corea del nord e il solito convitato di pietra della Cina, probabile e centrale argomento di discussione di questi incontri.

L’amministrazione Biden ha già più volte citato la necessità di respingere il comportamento aggressivo della Cina nel Mar Cinese orientale e questa settimana Blinken ha parlato del rapporto con Pechino definendolo come «il più grande test geopolitico del 21° secolo», aggiungendo che può essere possibile relazionarsi con la Cina da una posizione di forza solo agendo insieme ad alleati e partner. Il viaggio in Asia, quindi, è parte del cemento di questa strategia.

«La Cina – ha detto Blinken durante il discorso sulla strategia di sicurezza nazionale dell’amministrazione Biden – è l’unico Paese con il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per sfidare seriamente il sistema internazionale stabile e aperto, tutte le regole, i valori e le relazioni che fanno funzionare il mondo come lo vogliamo».

Una volta in loco Blinken sottolineerà anche l’importanza della libertà di stampa, segnalando un’inversione di tendenza rispetto alle frequenti esplosioni dell’ex presidente Donald Trump contro i giornalisti e ospiterà una tavola rotonda virtuale con «giornalisti giapponesi emergenti» per discutere «il ruolo di una stampa libera nella promozione del buon governo e nella difesa della democrazia».

Sempre virtualmente Blinken incontrerà anche i giornalisti coreani per «discutere l’importanza dell’alleanza Usa-Corea del Sud nella promozione della pace in tutto il mondo». Una visita, quindi, all’insegna della restaurazione delle relazioni così com’erano prima dell’uragano Trump e che sottolinea l’area geopolitica sulla quale l’amministrazione Biden vuole cominciare a lavorare.