L’annuale discorso del presidente sullo Stato dell’Unione (Sotu) è l’occasione per illustrare al Congresso i progressi fatti sotto la sua guida, una tradizione politica diventata, in era moderna, un circo del governo trasmesso a reti unificate, con un’inquietante somiglianza con gli spettacoli di intrattenimento. «Lo Stato dell’Unione – ha scritto Jacob Bacharach sul New York Times – funziona come una sorta di Super Bowl politico, Oscar, Met Gala e cena del Rotary Club, tutto in uno».

In questo caravanserraglio di politica-spettacolo, stavolta si fa largo a gomitate una brusca nota di realtà. Alle 21, troppi tardi per noi, Joe Biden si è rivolto per la prima volta al Congresso parlando da presidente, ma un presidente impopolare e un depotenziato leader del mondo libero. Fuori Washington si è preparata alle potenziali proteste: attorno al Congresso è stata eretta una recinzione e i funzionari hanno dichiarato che l’attenzione alla possibilità di attacchi informatici russi e alle campagne di disinformazione è alta da giorni.

MENTRE BIDEN si preparava a tenere il suo discorso, la Casa bianca e i democratici anticipavano che tutti i risultati di questa amministrazione, che dovevano costituire il nucleo del discorso, sono stati «eclissati dall’Ucraina». Il discorso era stato inizialmente concepito come un’opportunità per rivitalizzare l’immagine di Biden, presentandolo come l’agente salvifico che ha portato una nazione stremata dall’incompetenza di Trump verso una nuova stabilità, ma il tintinnio della sciabola nucleare di Vladimir Putin ha fatto deviare il percorso. Dopo la disastrosa uscita dall’Afghanistan che ha segnato l’inizio del declino di Biden nei sondaggi, il discorso serve al presidente per rispondere a chi lo accusa di non avere agito abbastanza rapidamente per fermare Putin. Ed evidenzia il coraggio degli ucraini e la determinazione di un’alleanza occidentale guidata da lui e recentemente rinvigorita, che lavora per riarmare l’esercito ucraino e impone sanzioni alla Russia paralizzandone l’economia ma evitando un conflitto nucleare globale.

NON SOLO UNA LEZIONE di relazioni internazionali. I funzionari dell’amministrazione hanno anticipato che Biden avrebbe messo in luce i miglioramenti all’economia, riuscendo allo stesso a empatizzare con le difficoltà degli americani e a evidenziare la crescita del Pil e i dati sulla disoccupazione, mai così bassa, sottolineando al tempo stesso la necessità di fare di più per ridurre i costi. Un lavoro dialettico da funambolo per un presidente che riceve attacchi da tutte le parti, incluso il suo stesso partito. Dopo Sotu è in programma una risposta al discorso di Biden da parte della deputata socialista Rashida Tlaib. «Nonostante i sensazionalismi – ha detto Tlaib – è tutto molto semplice: farò un discorso di sostegno al presidente e alla sua agenda Build Back Better».

Ovvero il programma di investimenti miliardari scritto a quattro mani da Biden e Sanders per migliorare l’assistenza sanitaria e sociale e affrontare la crisi climatica, approvato dalla Camera ma affossato al Senato grazie ai voti contrari dai senatori Dem conservatori Joe Manchin e Kyrsten Sinema. Riparlandone in un giorno di grande attenzione mediatica, Tlaib vuole rinvigorire e sottolineare il sostegno a Biden che arriva da sinistra, mentre il centro democratico è ormai più vicino al partito repubblicano che al proprio.

LA CLASSICA RISPOSTA dal partito all’opposizione è affidata a Kim Reynolds, presentato come possibile vice di Trump nella corsa presidenziale del 2024. La risposta a Sotu è un trampolino di lancio per le stelle nascenti del partito: Reynolds dovrebbe affondare la lama parlando del prezzo che la gestione Biden della pandemia sta facendo pagare agli studenti, dell’aumento della criminalità e della debolezza in politica estera. Nel 2013 la risposta Gop al Sotu di Obama doveva lanciare l’eterna promessa del partito repubblicano Marco Rubio che oggi, dalle retrovie, si è lamentato della necessità di fare un tampone per entrare al Congresso: «Ecco cosa succede dopo 20 anni di instillazione di pensiero marxista in ogni aspetto della nostra vita», ha detto Rubio.