Ieri jet egiziani hanno bombardato e distrutto un convoglio di 10 veicoli al confine con la Libia. Trasportavano, dice l’esercito del Cairo, armi e munizioni. È in questa fascia di deserto che l’Egitto agisce e si autolegittima all’estero nel ruolo di leader regionale nella lotta al terrorismo. Ma è il lavoro sotterraneo e meno visibile che fa del Cairo uno degli attori principali della crisi libica. Sostenitore del generale «ribelle» Haftar, al Sisi ha cercato di vestire i panni del mediatore. Per ora senza successo. Quanto accaduto in questi giorni prova il livello di caos in cui versa la Libia:...