DI FRANCESCA ANGELERI

FIORELLA MANNOIA MARIPOSA 6
L’eleganza è la cifra di Mannoia. Eleganza della sua voce, dei suoi look, della tematica e della sua essenza di artista. Il brano non è il suo migliore, ma è suo.

GEOLIER  I P’ME, TU P’TE   6 ½
La renaissance di Napoli è irrefrenabile. Tutti vogliamo camminare per le strage del golfo e tutti vogliamo imparare la lingua napoletana. Che riversa melodia senza risparmiarsi

DARGEN D’AMICO ONDA ALTA 5
Dargen ha fatto quello che gli artisti si dono persi per strada in questi decenni: ha preso una posizione. Chapeau, per questo.

EMMA APNEA 5 ½
La sensazione è quella di una Emma «liberata», energica, piena di forza. Da questo Sanremo spunta il sole.

FRED DE PALMA IL CIELO NON CI VUOLE 6
De Palma ha un pathos che sembra vero. E il ritmo misto clubbing tamarro non può che farti ballare. «Questo amore è una sparatoria» però anche no.

ANGELINA MANGO LA NOIA 7
Il voto è per lei, non per la canzone. Una vera interprete. La vedi e pensi che proprio non poteva fare un altro mestiere.

LA SAD AUTODISTRUTTIVO 3
La noia dei bravi bambini che fanno i cattivi (ma che in fondo vogliono fare i buonini).

DIODATO TI MUOVI 7
Perché insomma, c’è chi cantare lo sa fare davvero. Lirica, forse un po’ troppo. Però…

IL TRE FRAGILI 4
La sensazione è di aver già sentito questa canzone altre cinquanta volte.

RENGA E NEK PAZZO DI TE 5
Ormai una coppia di fatto, pezzo in linea con loro e con il loro pubblico.

IL VOLO CAPOLAVORO 2
Come dice mio cugino: «Vi lamentate tanto poi sentirete Il Volo…».

SANGIOVANNI FINISCIMI 3
Non volano più farfalle. Tristezza.

ALFA VAI 6 1/2
Non male. Energico. «Io voglio solo vivere e piangere dal ridere» è un bel proposito. Per giovani e meno giovani.

ALESSANDRA AMOROSO FINO A QUI 5 1/2
Nata per il palco dell’Ariston. Ci si chiede in questi giorni quale sia la canzone per Sanremo. Questa.

GAZZELLE TUTTO QUI 5
Con tutto l’affetto per Gazzelle poteva andare meglio. Carina. Nothing more.

NEGRAMARO RICOMINCIAMO TUTTO 4
Quanto, tanto, troppo, troppissimo Negramaro.

IRAMA TU NO 5
Testosterone Irama, italianissimo con la catenina stretta in mano, non tradisce mai se stesso, la sua musica e il suo immaginario.

ROSE VILLAIN CLICK BOOM 6 1/2
La centomilionesima canzone di Petrella del Festival è una cosina diversa dalle altre, e lei è brava e bella.

MAHMOOD TUTA GOLD 7
Voto in eccesso lasciando la giusta metabolizzazione a un pezzo che è tanto Mahmood ma anche una sua evoluzione. Aspettando che ci piaccia moltissimo.

LOREDANA BERTE’ PAZZA 6
Bertè è in quel momento della vita e artistico in cui basta e avanza parlare di sé. Sempre e solo di sé. Un testo da cui tutte estrapoleremo qualche claim esistenziale. Almeno, quelle prima pazze e poi sante. Non le signore, insomma.

THE KOLORS UN RAGAZZO UNA RAGAZZA 3
Sulla scia di Italodisco ma più scontata.

BIG MAMA LA RABBIA NON TI BASTA 6/7
Cazzima, voce, interpretazione, rivalsa. E look top.

ANNALISA SINCERAMENTE 4
Chissà se ad Annalisa piacciono davvero queste «annalisate» di successo che fa una dietro l’altra? Una cosetta un po’ diversa e più sofisticata a un certo punto non ci starebbe male. No?

MR RAIN DUE ALTALENE 2
Ma la regola del troppo stroppia? Non se la ricorda nessuno?

MANNINI SPETTACOLARE 3
Ecco un’altra canzone «tipica» di Sanremo che …noia!

SANTI FRANCESI L’AMORE IN BOCCA 6/7
Bene ma non benissimo. C’è qualcosa di bello nei Santi. Che però sfuma e non arriva al picco. Suggestione rockstar.

CLARA DIAMANTI GREZZI 4
Bella voce, presenza super. Ma la canzone dov’è? Cos’è? «Un bacio con la lingua che fa paura».

BNKR44 GOVERNO PUNK 2
Al ritorno delle boy band è difficile reggere botta. Citazione del punk da brivido d’ansia.

GHALI CASA MIA 9
La canzone più bella del festival con l’interprete migliore. La dimostrazione che non si deve per forza fare una canzone per qualcosa ma che la musica bella c’è esiste e però, bisogna avere idee-talento-sensibilità. Sanremo è solo di Ghali.

RICCHI E POVERI MA NON TUTTA LA VITA 6
Ai «ragazzi» va dato il merito di non mollare mai, che significa non tanto ritornare sul palco di Sanremo ma di farlo in maniera non scontata, non è la stessa canzone. L’energia però quella sì.

***

DI STEFANO CRIPPA

FRED DE PALMA IL CIELO NON CI VUOLE 6
“Lasciarmi cadere nel vuoto per sentirmi vivo”, canta l’artista torinese. Inciso profondo, battiti dance e buona grinta.

RENGA NEK PAZZO DI TE 5
In due per un brano che inizia promettente – tra i pochi arrangiamenti acustici del festival – ma che poi annega in un deja vu troppo scontato.

ALFA VAI! 6
Il ragazzo sa come confezionare un tormentone prendendo tutti i cliché del new folk, compreso il fischio e il battimano che fa muovere (implacabile) le gambe

DARGEN D’AMICO ONDA ALTA 6
Il dramma dei migranti nel pezzo ‘leggero’ di Dargen, meno di impatto rispetto a Dove si balla ma più attenzione nell’arrangiamento, tutto in crescendo. Peccato il suo smarcarsi ‘apolitico’ dopo la bella dichiarazione contro la guerra.

IL VOLO CAPOLAVORO 5
Titolo ‘esagerato’ per un brano in cui per la prima volta i tre tenori limitano gli apporti lirici a favore di un pezzo più pop. Prima di sbracare nel finale…

GAZZELLE TUTTO QUI 4
Quattro album di successo, stadio olimpico riempito il giugno scorso. Ma il successo del trentaquattrenne capitolino e il suo pop smielato – sguaiato nel canto –  resta un insondabile mistero della fede.

EMMA APNEA 6
La cantante pugliese versione  ‘urban’, suoni elettronici, cassa in quattro, bassi pulsanti e ritornello furioso. Di suo ci mette la consueta grinta, il valore aggiunto.

MAHMOOD  TUTA GOLD 9
E’ il pezzo che nobilita il festival, arrangiamento superbo,  complesso e testo autobiografico. Suoni urban e mediorientali su cui si arrampica sicuro una delle voci più belle del pop italiano.

BIG MAMA LA RABBIA NON TI BASTA 6
“Spalle larghe, la testa sopra ma i sogni ancora più in alto”, canta la rapper avellinese,  liriche potenti non pienamente supportate dalla musica. Ma Big Mama è talento puro.

THE KOLORS UN RAGAZZO, UNA RAGAZZA 7
Italo disco li ha ‘rispolverati’ e il ‘sequel’ furbetto sanremese si muove su quelle atmosfere, ancor più spudoratamente disco. Spruzzate di funk, fiati e archi in puro Munich sound.

GEOLLIER I P’ME, TU P’ TE 6 ½
Il suo napoletano fa inviperire i puristi, ma dalla sua ci sono milioni di stream  e la capacità di fondere anima popolare e suoni contemporanei. Favorito per la vittoria finale.

LOREDANA BERTE’ PAZZA 9
“Non ho bisogno di chi mi perdona, lo faccio da sola”. Più autobiografica di cosi si muore, Loredana cita Dedicato, Fossati e i Muse e si candida a un piazzamento finale. Superba.

ANNALISA SINCERAMENTE 6 ½
In pieno clima anni ottanta, tastierona tamarra, ritornello che occhieggia a Kylie Minogue di Can’t you get out of my head, Annalisa si è specializzata in tormentoni. E nella serata cover punta alto: Sweet Dreams degli Eurythmics.

IRAMA TU 6 ½
Bella vocalità su un pezzo costruito con criterio dal team che segue Blanco. E si sente.

CLARA DIAMANTI GREZZI 5
Un po’ acerba gioca con ritmiche e sonorità urban, ma non è Elodie.

FIORELLA MANNOIA MARIPOSA 7
“Sono la strega in cima al rogo, una farfalla che imbraccia il fucile” per molti il brano è la naturale evoluzione di “Quello che le donne non dicono”. Tema forte su sonorità sudamericane ballabili, vive soprattutto sulla forte presenza dell’interprete capitolina.

ANGELINA MANGO LA NOIA 6 ½
Non cita Moravia ma semplicemente “un sentimento che non va combattuto, è tempo prezioso dedicato a se stessi”. Scritta con Madame è una garbata cumbia che potrebbe convincere il pubblico nella serata finale.

LA SAD AUTODISTRUTTIVO 4
Lo zampino di Riccardo Zanotti dei Pinguini tattici nucleari, per il trio bresciano che gioca il cliché punk su un pezzo innocuo che non lascia traccia.

DIODATO TI MUOVI 7
Non ha l’impatto di Fai rumore, ma è fra le canzoni migliori del festival. Echi beatlesiani si innestano su una melodia che entra lentamente.

IL TRE FRAGILI 2
Guido Senia in arte Il Tre porta in dote un singolare dono: il brano peggiore presentato in gara. Ritmiche stra-abusate, ritornello dimenticabile, liriche da denuncia “Siamo fragili come la neve, come due crepe”. Amen.

SAN GIOVANNI FINISCIMI 3
Il titolo semplifica il giudizio.

ALESSANDRA AMOROSO FINO A QUI 5
Più dentro il pezzo – rispetto a un passato troppo urlato – il brano che segna il suo debutto sanremese funziona nella strofa, molto meno nel ritornello.

NEGRAMANO RICOMINCIAMO TUTTO 7
Superbo arrangiamento – valorizzato dall’orchestra – per un pezzo tutto giocato su discese e risalite e la cui riuscita dipende molto dall’interpretazione (non semplice) di Sangiorgi.

ROSE VILLAIN CLICK BOOM 6
Dopo l’ospitata l’anno scorso con Rosa Chemical, la cantante milanese arriva sul palco dell’Ariston in un elegante up-tempo dalle venature soul.

MANNINI SPETTACOLARE 5
Il timido debuttante arriva con una ballata pop a prova di airplay radiofonico.

SANTI FRANCESI L’AMORE IN BOCCA 7
L’esperienza di una “relazione amara” nel brano del duo vincitore di X Factor dall’impianto interessante e affatto banale.

BNKR44 GOVERNO PUNK 4
Carini, colorati ma assolutamente inadatti per il palco dell’Ariston.

GHALI CASA MIA 7 ½
Il tema dei migranti, del disagio giovanile nelle periferie entra in uno dei pochi pezzi a tema sociali in gara. Un pezzo dall’impatto non  immediato ma con un finale in netto crescendo.

RICCHI E POVERI MA NON TUTTA LA VITA 5
Anche i due ‘resistenti’ al quartetto che fu cedono all’onda dance in un pezzo così trash, ma così trash da risultare perfino simpatico…

MR RAIN DUE ALTALENE 3
L’angelica pop(star) cerca il bis, ma non lo trova.

***

DI CECILIA ERMINI

FRED DE PALMA IL CIELO NON CI VUOLE 5
Meno peggio di quanto mi aspettassi.

RENGA NEK PAZZO DI TE 4
Un duetto così poco credibile, ai “livelli” di Fausto Leali e Luisa Corna a Sanremo 2002.

ALFA VAI! 4
Country pop con fischietto, attitudine “feeling good” e buoni sentimenti a nastro. Diabete alert.

DARGEN D’AMICO ONDA ALTA 7
Crudo e schietto come la sua cassa dritta.

MR.RAIN DUE ALTALENE 2
Banale e con il solito immaginario da sorpresa ai parenti malati di C’è posta per te. “Questa è la storia di due altalene…”

IL VOLO CAPOLAVORO 4
Meno pomposi del solito ma la sensazione, sgradevole, è di una deriva verso l’opera rock in stile Meat Loaf che preferiremmo evitarci

GAZZELLE TUTTO QUI 3
Chitarrine romane su un testo intimista strasentito. E la “Roma Nord” nel ritornello non può che farci rimpiangere il capolavoro di Umberto Tozzi del 1981.

EMMA APNEA 7
Ottimo mix fra una cassa da Hit Mania Dance ’95 su un ritornello che ricorda classici del pop femminile anni 80 come Non succederà più di Claudia Mori.

MAHMOOD TUTA GOLD 9 ½
Un baile funk sopraffino, lisergico e quasi tribale. Il miglior pezzo in gara senza se e senza ma.

BIG MAMA LA RABBIA NON TI BASTA 5 ½
Talento sopraffino anche se nel rap più puro si esprime con molta più potenza rispetto a questo urban venato di echi latini.

THE KOLORS UN RAGAZZO, UNA RAGAZZA 7
Non cita il (bel) film di Marco Risi ma l’energia di Stash e compagni è contagiosa. Specialmente quando rispolverano archi alla Cerrone e chitarre disco funk.

GEOLIER I P’ME, TU P’ TE 7
Un brano forse non al livello delle tracce di Il coraggio dei bambini ma bravissimo nel far convivere rap, urban e venature neomelodiche.

LOREDANA BERTE’ PAZZA 4
Con tutto il rispetto ma il brano musicalmente è una b-side dei Muse primi 2000 e il testo è l’ennesimo sfogo autoreferenziale di cui non sentivamo il bisogno.

ANNALISA SINCERAMENTE 4
Costruita a tavolino per occupare tutte le frequenze radio dei supermercati Pam e Conad. O “della filodiffusione di un parcheggio sotterraneo di un centro commerciale in un pomeriggio di luglio” (cit. Alessio Giovagnoni)

IRAMA TU NO 8
Epico senza mai strafare, potente e controllato. Animalesco quanto basta. Praticamente perfetto. Quando finisce un amore, citando la cover che eseguirà con Cocciante, si deve cantare così.

CLARA DIAMANTI GREZZI 5
Bravina ma troppo “clonata” sull’urban al femminile in stile Elodie. Preferivo i Diamanti grezzi dei fratelli Safdie.

FIORELLA MANNOIA MARIPOSA 4
Ah Fiore’, io e te non andremo mai d’accordo. Specialmente con questi ritmi latineggianti che fanno addirittura rimpiangere Mi Chico Latino di Geri Halliwell.

ANGELINA MANGO LA NOIA 5
La Colombia non basta, e neppure Madame e Dardust, per meritare la sufficienza.

LA SAD AUTODISTRUTTIVO 3
Quando ci liberemo di Riccardo Zanotti dei Pinguini tattici nucleari? Nell’attesa non ci resta che autodistruggerci sul serio

DIODATO TI MUOVI 6
Purtroppo il bravo Antonio continua imperterrito a digerire male quel post Brit-pop alla Starsailor che già stufava all’epoca. La classe c’è ma il rischio è la ripetizione di un cliché

IL TRE FRAGILI N.C
Non me la ricordo

SAN GIOVANNI FINISCIMI 3
Caro Sangio, alla quarta giornata di festival, finiscimi tu

ALESSANDRA AMOROSO FINO A QUI 3
Inutile cercare di dare una ripulita al pop greve che le nostre orecchie sopportano da anni.

NEGRAMARO RICOMINCIAMO TUTTO 4
Per l’appunto, ritorniamo a quando non erano nemmeno al 50o posto in classifica

ROSE VILLAIN CLICK BOOM 8
Spettacolare brano “Frankenstein” scritto con sodale compagno di vita Sixpm. Con un respiro da hit scandinava Eurovision stile Loreen.

MANNINI SPETTACOLARE 4
Mah, l’aggettivo per il suo faccino ci può anche stare ma la sua musica proprio no.

SANTI FRANCESI L’AMORE IN BOCCA 7
Groove non male e testo ricco di calembour che si inchiodano in testa. L’X Factor c’è.

BNKR44 GOVERNO PUNK 3
Joe Strummer perdonali perché non sanno quello che fanno

GHALI CASA MIA 7
Spiace che il suo brano funzioni solo a tratti ma nel complesso da elogiare

RICCHI E POVERI MA NON TUTTA LA VITA 6
Hit sicura in Russia nel giro di poche settimane