«Non lo intendo come una sopravvivenza archeologica isolata che si sviluppa come cultura dominata in opposizione a una cultura dominante, ma come un fenomeno culturale vivo che corrisponde a determinate forme sociali, e che si trasforma o annulla in funzione di tale corrispondenza», così Violeta Parra riassumeva in poche parole, che contemplano persino i rischi di una dissoluzione del folklore nel tritacarne della società di massa, decenni di conflitti e contrapposizioni interne agli studi demo-antropologici e tra il filone di studi orientati alla popular music e l’etnomusicologia da museo. In realtà, la svolta è avvenuta sotto l’impulso dei cultural studies...