Per quanto il presidente Alberto Fernández non abbia risparmiato sforzi per rassicurare la popolazione sui negoziati in corso con il Fondo monetario internazionale, i movimenti popolari argentini non si sono lasciati convincere. Così, sono stati centinaia di migliaia i manifestanti che sabato hanno riempito Plaza de Mayo e altre piazze del paese per denunciare l’imminente nuovo accordo con il Fmi, finalizzato a rinegoziare il debito di 57 miliardi di dollari contratto da Macri (poi ridotto da Fernández a 44) dilatando i termini di pagamento. Un accordo che, denunciano, comporterà in ogni caso un «aggiustamento economico e fiscale» in un momento...