Angelina Mango  si aggiudica  l’edizione numero settantaquattro del festival di Sanremo con La noia, seguito da Geolier con I p’me tu p’te e Annalisa. Premio della critica ‘Mia Martini’ assegnato a Loredana Bertè, premio della stampa sala Lucio Dalla va a Angelina Mango. Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va a Fiorella Mannoia per Mariposa, mentre il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale assegnato dall’orchestra del festival va a Angelina Mango per La noia. Un verdetto arrivato dopo una maratona durata oltre sei ore, iniziata dopo che Amadeus  scopre la classifica completa delle prime quattro serate. Come da previsione, in testa  Geolier (primato accolto da una selva di fischi), tallonato da Angelina Mango e da Annalisa. E parte la lunga performance dei trenta artisti in gara, con la coppia Renga Nek, seguita da Big Mama in abito rosso e da Gazelle. Dargen D’Amico infiamma la platea con cori russi e baci a Mara Venier seduta in prima fila. Arriva Fiorello sulle note di Billie Jean su cui inserisce il testo e la melodia de L’uomo in frac. “Una lunga maratona, quando l’ultimo cantante si esibirà, i primi saranno già in tourneé”, scherza lo showman siciliano. Arriva poi il trio del Volo e seguire una grintosa e ‘turchina’ Loredana Bertè, esibizione grintosa sulle note della sua Pazzo. Giuliano Sangiorgi e i Negramaro tornano con Ricominciare tutto, finalmente in un’esibizione completamente centrata, Mahmood in ‘tuta gold’ canta circondato da ballerini, il momento più emozionante della serata.

C’E’ SPAZIO  anche per un siparietto a tema foibe, sulle note di Io che amo solo te dell’incolpevole Sergio Endrigo.  Total white per la voce dei Santi Francesi, una delle esibizioni più centrate del festival. Arriva Roberto Bolle che si esibisce sulle note del Bolero di Ravel ed è la volta di Diodato, un’intensa esibizione per Ti muovi, brano che cresce di ascolto in ascolto.   E ancora Fiorella Mannoia e Mariposa, Alessandra Amoroso meno impostata del solito con Fino a qui e il giovanissimo Alfa con Vai! seguito da Irama. Gigliola Cinguetti festeggia i sessant’anni di Non ho l’età, voce e concentrazione invidiabile. La casa di Ghali irrompe al festival con il piccolo alieno che conclude l’esibizione con una dichiarazione politica “Stop al genocidio” seguito dal tormentone electro pop di Annalisa con Sinceramente, acuto finale strappa applausi. Il sorteggio ha messo in fila i tre grandi sfidanti, dopo Annalisa (terza), Angelina Mango (seconda) arriva Geolier impeccabile in I p’me tu p’te. Emma versione urban esce di scena con coroncina in testa seguita da il Tre. Il kitsch non conosce confine e – sempre più spesso – confina nel tormentone. Ma non tutta la vita dei Ricchi e Poveri di rosso vestiti con tanto di balletto ad accompagnarli. Un tuffo nella disco anni settanta con The Kolors e Un ragazzo, una ragazza. Chiude l’esibizione Rose Villain.