A Sanremo Angelina Mango è arrivata già con un aura da predestinata e con un brano che sin dalle prime note suonava decisamente vincente. La noia – una cumbia messicana giocata tutta sul tema dei contrasti – è scritto a sei mani da Angelina insieme a Madame e a Dardust, che ha anche prodotto il pezzo. Insomma una garanzia. Minuta, quasi timida e con una lunga gavetta perché essere figlia d’arte – per lei – non ha significato avere vie d’accesso facilitate. “Andare ad Amici è stato fondamentale, perché sono arrivata lì dopo anni di studio, tanti concerti nei locali ma con tutte le difficoltà che può avere un esordiente. In questo Amici è stato fondamentale”. E’ cambiato tutto, sono arrivati due singoli di successo come Ci vediamo domani, che ha totalizzato 75 milioni di stream seguito da Che t’o dico a fa, 51 milioni di stream. Un’enormità anche nell’era della musica liquida. Nel fare musica mi colpisce tantissimo lo scambio che c’è sul palco. Da quando avevo 13 anni l’ho sempre fatto e amo lo scambio con il pubblico che ritengo essenziale

“E’ STATO un anno in cui è successo di tutto. Ovviamente anche a livello di impegni, mi sveglio la mattina e ho tante cose da fare, e mi piacciono tutte. Ora mi sento al mio posto, nel senso che è come se io avessi fatto sempre qusto nella vita, perché io nella mia vita ho sempre scritto musica ed ero mi viene riconosciuto dalle persone. Una sensazione bellissima”. Angelina, polistrumentista, supera il gap di avere due genitori importanti: “Il momento in cui poteva diventare uno svantaggio è abbastanza superato, io non l’ho mai vissuto cosi anzi ho sempre pensato fosse un onore”. Nel fare musica cosa Appassiona la cantante lucana: “Nel fare musica mi colpisce tantissimo lo scambio che c’è sul palco. Da quando avevo 13 anni l’ho sempre fatto e amo lo scambio con il pubblico che ritengo essenziale”. C’è poco o nulla di rock nelle canzoni scelte da Amadeus, se non la schitarrata che apre il pezzo di Loredana Bertè. Eppure su questo palco tre anni fa hanno trionfato i Maneskin… “Io ho sentito tanto rock per moltissimi anni, prima di scoprire anche tutto il lato urban della musica che all’inizio mi era estranea. Mi sembra che sia una questione di ondate e di generi che vanno e vengono e che non nessun tipo di colpa nel non fare qualcosa e di farne piuttosto un’altra o di cambiare durante gli anni. Non lo vedo il problema, è come se ci ponessimo il problema che nessuno porta musica classica quest’anno. Non so come dire. Non fa niente. Accadrà, Accadrà in futuro”.

NESSUN tipo di preiudizio nella musica rock: “Anzi, percepisco nella mia generazione un’ondata vintage molto, molto bella. Io ho una macchina analogica nella borsa. Non so, non c’entra niente con la musica rock, però. Cioè secondo me non c’è il problema, è solo capitato, ecco. Però ci sono i Maneskin, c’è Rodrigo che ha fatto un disco quasi grunge in realtà, e bastano già loro per quanto sono giganti, ecco. Sicuramente c’è tanta musica rock in giro, è solo un caso che non ci sia quest’anno a Sanremo”.