Di nuovo fumata nera. Neanche ieri il Senato è riuscito a prendere una decisione sulla possibilità per la Giunta delle immunità parlamentari di decidere lunedì prossimo se concedere o meno l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini per la vicenda della nave Gregoretti. Quello che doveva essere un normale passaggio parlamentare, si è così trasformato negli ultimi giorni in un caso che finora ha coinvolto, oltre all’organismo presieduto da Maurizio Gasparri, anche l’aula di Palazzo Madama, la conferenza dei capogruppo e, da ieri, la Giunta per il regolamento. Il tutto per qualcosa su cui, comunque vada, la parola finale verrà pronunciata a febbraio dall’aula.

Protagonista indiscussa della giornata di ieri – e sicuramente anche di quella di oggi – è stata proprio la Giunta per il regolamento. A chiedere di farvi ricorso durante il dibattito in aula sono stati Lega e Forza Italia subito seguiti da Fratelli d’Italia. Motivo: chiarire finalmente se la Giunta delle immunità debba oppure no rispettare lo stop al lavori parlamentari deciso per consentire ai senatori di partecipare alla campagna elettorale per le elezioni regionali di domenica 26. Richiesta subito bollata come una «provocazione» dal capogruppo del Pd Andrea Marcucci. Il motivo è semplice: sei dei dieci senatori che compongono la Giunta fanno riferimento al centrodestra e solo quattro alla maggioranza. Un’anomalia dovuta al passaggio avvenuto lo scorso mese di dicembre del senatore Ugo Grassi dai 5 Stelle alla Lega.

Pd, M5S, Italia Viva e LeU chiedono quindi alla presidente del Senato Elisabetta Casellati, che presiede anche la Giunta per il regolamento, di integrare con due parlamentari di maggioranza l’organismo, possibilità prevista dalle stesse norme di palazzo Madama. Fissata inizialmente per le 16, la riunione della Giunta slitta per permettere alla Casellati di incontrare i capigruppo della maggioranza. Alla fine la presidente chiede di avere i nomi dei senatori che dovrebbero integrare la Giunta in modo da riequilibrare le parti. Si tratta della capogruppo del Misto Loredana De Petris e della capogruppo delle Autonomie Julia Unterberger sulle quali oggi Casellati prenderà una decisione.

Sembrerebbe tutto finito, ma non è così. Pur dichiarandosi soddisfatto per l’integrazione, Marcucci mette le mani avanti: «Vedremo quale sarà domani (oggi, ndr) il quesito che la minoranza sottoporrà ai senatori per confermare il voto di lunedì 20 sulla Gregoretti», dice.
I timori del capogruppo dem non sono infondati. Dando per scontato l’ingresso di due nuovi senatori della maggioranza, e considerando che la presidente Casellati non esprima il voto, la nuova composizione della Giunta determinerebbe una situazione di parità: 6 a 6. Il regolamento prevede che a preparare i quesiti sui quali pronunciarsi sia chi ha chiesto di fare ricorso alla Giunta stessa, in questo caso le opposizioni, e che ha prevalere siano i No. Tutto dipende quindi dall’abilità con cui Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia riusciranno a formulare il questo che dovrà chiarire se la Giunta delle immunità può oppure no essere equiparata a tutte le altre commissioni. Nodo che si scioglierà questa mattina alle 9, ora per la quale è stata convocata una nuova riunione della Giunta per il regolamento. Subito dopo, alle 10,30, la presidente Casellati riferirà all’aula l’esito della votazione.

Intanto il diretto interessato continua a proclamarsi come il «difensore dei confini italiani» e a dirsi pronto a farsi processare. «Se pensano di farmi paura, di farmi fuori utilizzando i tribunali, hanno trovato la persona sbagliata. Io non mollo mai», ha ripetuto Matteo Salvini parlando a Lamezia Terme dove si trova per la campagna elettorale.