Da «porta sul mondo» della Germania a «porto della morte» della Repubblica federale al servizio dei mercanti della guerra. Lo scalo marittimo di Amburgo oggi è il principale hub tedesco per l’esportazione di armi: ogni anno dalle banchine della città anseatica viene spedito verso Paesi esteri materiale bellico del valore di oltre un miliardo di euro. Corrisponde a più di mille container all’anno: tre al giorno. Per questo le associazioni pacifiste di Amburgo che due anni fa hanno lanciato l’iniziativa «Porto civile» martedì scorso hanno consegnato al Parlamento locale 16.442 firme per fermare l’export militare (almeno, per adesso) verso gli...