Sarà ascoltato domani pomeriggio alle 14 dai giudici Giovanni Toti, ai domiciliari da martedì nella sua casa di Ameglia, in provincia di La Spezia. «Il presidente – ha detto il suo avvocato Stefano Savi – è ben determinato a esaminare e approfondire gli atti per presentare una difesa che spieghi come tutto quello che è contenuto in fatti che sono richiamati dagli atti stessi siano da interpretare differentemente alla luce della politica che ha sempre seguito lui e la regione da lui guidata rispetto alla tutela esclusivamente degli interessi pubblici e non privati, gli interessi del territorio perseguiti anche attraverso forme che hanno potuto indurre equivoci ma che in realtà non hanno mai sconfinato in nulla di illecito».

PER GLI INVESTIGATORI Toti aveva messo su un autentico sistema fatto di favori per aziende e imprenditori del porto di Genova in cambio di finanziamenti, alla luce del sole e alcuni meno trasparenti, alla sua fondazione e al partito per le campagne elettorali. E ancora: promesse di posti di lavoro e case popolari in cambio. Sempre in cambio di voti. Scrive lagip Paola Faggioni nella sua ordinanza: «per ottenere l’elezione o la rielezione» è stata «svenduta la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali». Da qui il coinvolgimento di imprenditori come Aldo Spinelli e Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga. Per la difesa del governatore non ci sarebbe neinte di illecito, perché tutto quanto sarebbe stato fatto non per interessi personali ma «per il bene del territorio». Vista l’enorme mole di carte dell’inchiesta, ad ogni modo, è probabile che Toti, domani, si avvarrà della facoltà di non rispondere. Intanto è spuntata un’altra decina di indagati, in aggiunta ai 25 già noti. Ci sarebbe anche Paolo Piacenza, commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, indagato per abuso d’ufficio e perquisito ieri dalla guardia di finanza. Da un’altra perquisizione, a casa di Spinelli, sono invece emersi 200.000 euro in contanti che3 farebbero partei dei 570.000 euro dei quali la gip Faggioni ha disposto il sequestro preventivo. Il sequestro è chiesto anche nei confronti dell’allora presidente dell’autorità portuale Paolo Signorini e del figlio di Spinelli, Roberto, perché «profitto dei reati di corruzione contestati».

IERI pomeriggio si è anche tenuta una riunione della giunta regionale, con il vicepresidente Alessandro Piana a fare le funzioni del governatore arrestato. Nessuna dichiarazione, a parte una abbastanza scontata professione di «normalità», con annuncio di approvazione di alcune delibere. L’appuntamento politicamente rinviato andrà in scena però nei prossimi giorni, con una riunione di maggioranza in cui si discuterà della «tenuta della coalizione». Materia delicata: una delle ipotesi che vanno per la maggiore prevede la caduta della giunta ad opera di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni ha reagito con freddezza all’arresto di Toti, e anche i suoi si sono limitate a poche parole di circostanza per commentare il caso. Del resto il partito della premier sin qui non è stato toccato dall’inchiesta e porre fine anticipatamente alla consiliatura potrebbe aiutare ad evitare guai peggiori. La scadenza naturale del mandato di Toti sarebbe a settembre 2025. A guardarla adesso sembra una data pericolosamente lontana anni luce.