Europa

Afd a congresso, parola d’ordine: seppellire gli scandali nazi

Afd a congresso, parola d’ordine: seppellire gli scandali naziAlice Weidel e Tino Chrupalla festeggiano il risultato delle elezioni europee – LaPresse

Germania Il partito fascio-populista si riunisce oggi a Essen, nel cuore della Ruhr. Ad attenderlo la manifestazione delle ong tedesche

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 29 giugno 2024

Sarà il primo congresso dopo la vittoria delle urne Ue che li ha consacrati come secondo partito a livello nazionale, ma anche il summit che servirà ai fascio-populisti per dare la spinta finale alla campagna elettorale per il rinnovo dei Parlamenti di Brandeburgo, Sassonia e Turingia previsto per settembre. Alternative für Deutschland apre oggi il parteitag più importante della sua storia nella Grugahalle di Essen, nel cuore della Ruhr, con l’agenda politica fitta di ordini del giorno, nonostante secondo i vertici del partito non risulti alcuna vera priorità.

Non è urgente, per esempio, abolire la doppia leadership attualmente incarnata dai co-segretari Alice Weidel e Tino Chrupalla nominando un capo unico come preannunciato agli elettori; tantomeno costruire il più rapidamente possibile il Gruppo dei Sovranisti: il nuovo contenitore della destra europea tutto ancora da definire. Ciò nonostante al vertice di Afd non manca la fretta. A partire dalla premura di far dimenticare i numerosi scandali che hanno coinvolto il partito isolandolo nella scena politica non solo tedesca: dall’incredibile intervista del candidato all’Europarlamento, Maximilian Krah, pronto a esibirsi nella pubblica difesa della SS «non tutte criminali» che gli è costata lo scranno a Bruxelles, all’inquietante indagine sotto copertura dei cronisti del magazine Correctiv in grado di scoperchiare il verminaio nazi connesso con Afd.

Proprio lo scandalo della partecipazione di esponenti di spicco del partito alla riunione segreta di Potsdam per stendere il piano della deportazione dei migranti dalla Germania – a due passi dalla Villa di Wannsee dove nel 1942 venne deciso lo sterminio degli ebrei – continua a pesare come un macigno impedendo di fatto ad Afd di poter indossare i panni pseudo-istituzionali immaginati da Alice Weidel. La leader, che ha scelto come slogan la «Germania ma normale», veste sempre in grisaglia e vanta un curriculum su cui spicca il passato di esperta nella gestione dei fondi di private equity per conto di Goldman Sachs.

Si aggiunge la rogna dell’indagine aperta dall’Ufficio per la protezione della Costituzione. Il servizio di controspionaggio federale non smette di bollare il programma di Afd come «una minaccia per la coesione sociale e la convivenza democratica».

Al centro del mirino resta sempre la corrente di ultra-destra Der Flügel guidata dal leader turingiano Bjorn Höcke, noto negazionista dell’Olocausto, già condannato in tribunale per aver utilizzato slogan del Terzo Reich in un comizio pubblico a Erfurt.

Ma c’è anche l’enorme bubbone dell’organizzazione giovanile di Afd – la Junge Alternative – altro spezzone sottoposto a controllo dell’intelligence fin dal 2019 per via dei «contatti sospetti» con la galassia di estremisti dichiaratamente neonazi, a cominciare dai gruppi di Terza Posizione e della Npd: il vecchio partito dell’ultradestra filo-hitleriana i cui elettori sono stati già in gran parte sussunti da Afd e con cui potrebbero nascere accordi elettorali a livello comunale.

Allo stesso tempo vacilla per la prima volta la linea politica, nonostante la netta vittoria alle urne e l’assenza di richiesta di cambio di rotta degli iscritti. Tra le mozioni dei 600 delegati di Afd in calendario, accanto alla petizione ai vertici di partito per «emanciparsi dalla politica estera Usa» compare l’esigenza se non contraria almeno collidente di «riconoscere il legittimo bisogno di difesa e sicurezza della Germania».

«Legittima sarà solo la nostra demo di protesta contro il loro congresso» è la replica di uno dei portavoce del cartello di Ong, partiti e movimenti che oggi a Essen manifesteranno contro Afd. Previsti circa 80mila partecipanti: quanto basta per far dichiarare alla polizia lo stato di emergenza e ai commercianti del centro di chiudere le serrande maledicendo il summit che qui nessuno voleva. Il Comune di Essen ha provato per settimane a opporsi al parteitag ricordando l’ondata di sdegno popolare sollevata dalle oceaniche manifestazioni antifasciste benedette dal presidente della Repubblica in giù.

Il corteo antifascista partirà alle 10 dalla stazione ferroviaria snodandosi fino alla Kennedy-Platz per poi dirigersi verso la sala-congressi della Grugahalle, sempre se i posti di blocco della polizia lo consentiranno.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento