Nancy Hatch Dupree (nella foto), la «nonna dell’Afghanistan», è morta il 10 settembre a Kabul.

Nata in India da genitori americani, arriva in Afghanistan nel 1962 come moglie del diplomatico Alan Wolfe. Ma finisce per divorziare sposando l’archeologo ed etnografo Louis Dupree. Per più di un decennio vivono insieme a Kabul.

Casa Dupree è un crocevia di studiosi, diplomatici, avventurieri. Raccolgono libri e opere d’arte. Lei scrive guide turistiche, tra cui «An Historical Guide to Kabul» (prima ed. 1965), lui conduce scavi e ricerche. Alla fine degli anni 70 sono costretti a lasciare l’Afghanistan. Finiscono a Peshawar, in Pakistan.

Louis muore nel 1989. Dopo alcuni anni Nancy riesce a tornare a Kabul, dove ritorna in pianta stabile nel 2005. Nel 2007 fonda la Louis and Nancy Hatch Dupree Foundation, con cui negli anni successivi dà vita all’Afghanistan Center at Kabul University, uno dei migliori centri di ricerca del Paese. Amata e rispettata dagli afghani, ha dato un contributo fondamentale alla salvaguardia del patrimonio culturale e architettonico.

Dolce e gentile ma estremamente determinata. Come un tulipano protetto da due spade: l’immagine riprodotta sul frontespizio della sua Guide to Kabul. Lo stesso emblema scelto da Timur Shah per le monete di rame fatte coniare quando, nel 1776, decise di trasferire la capitale da Kandahar a Kabul.