Il rapporto tra musica e storie dal carcere è di lunga data e rintracciabile ad ogni latitudine possibile. Anche dalle nostre parti vi sono esempi illuminanti in tale senso, ai quali oggi se ne aggiunge uno di valore.

Muovendosi lungo le rotte del blues rock, il trio composto da musicisti di lungo corso già in progetti come Santamuerte e Dirty Trainload, ha dato vita a laboratori musicali destinati ai detenuti rinchiusi all’interno della casa circondariale di Trani.

Il disco è composto da dodici brani che si contraddistinguono con suoni sporchi e slabbrati, che sovente sconfinano in ambito garage. Tra i passaggi migliori troviamo il tempo medio di Fish In The Jailhouse e il recupero di My Home Is A Prison, una traccia poco nota del leggendario Slim Harpo qui elaborata come slow in versione Chicago Blues.

Notevole è la riproposizione serrata di Ward 81 scritta dai Fuzztones, melanconica e capace di generare orizzonti sonori è C’Est La Vie, significative sono Turn Off e Mother che rappresentano il vertice del disco. Utile e ben realizzata è la scelta multimediale che prevede la disponibilità del video documentario Rock Oltre Le Sbarre e la graphic novel omonima dell’album disegnata da Zerocalcare.