L’onda delle proteste è ben lontana dall’attenuarsi, comunque il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori cittadine avviene in maniera composta. I loro prof non commentano ulteriormente quanto accaduto venerdì mattina in via San Frediano, dopo essersi peraltro fatti debitamente sentire per tre interi giorni. Un lungo fine settimana scandito da tante manifestazioni di solidarietà con le ragazze e i ragazzi manganellati dai celerini, mentre stavano chiedendo pace e libertà per la martoriata Palestina. Fra i solidali i tifosi della Curva Nord pisana, il cui striscione affisso ai cancelli del liceo artistico Russoli rappresenta l’opinione di un bel pezzo di città: “Non si reprime un ideale di libertà, vicini agli studenti che hanno manifestato”. E ben 39 presidi hanno chiesto un incontro alla prefetto Maria Luisa D’Alessandro, chiedendo una risposta adeguata delle istituzioni alle terribili scene di violenza avvenute ad un passo da piazza dei Cavalieri.

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Mentre la studentessa universitaria Camilla Diurno del collettivo Cambiare Rotta, fra le partecipanti al corteo, si incatena per protesta ai cancelli della Prefettura, l’epicentro della franca discussione politica sul pestaggio di via San Frediano è stato il Consiglio comunale. Qui il sindaco Michele Conti ha tenuto la linea assunta già nell’immediatezza dei fatti: “Una pagina buia per la città, a prefetto e questore ho ribadito che le immagini circolate sui social rimandano a un tempo che credevamo appartenesse a un passato che non vogliamo certo veder tornare. Proprio per non intaccare la fiducia che i cittadini devono avere negli uomini in divisa, si deve poter criticare il loro operato con serenità, quando necessario”.

Peccato che alle parole di Conti, leghista, si siano subito contrapposte le reiterate prese di posizione degli esponenti della maggioranza che lo sostiene. Si parte con il capogruppo leghista Ziello, che puntualizza di parlare a nome dell’intero partito per poi sostenere che “il periodo buio è rappresentare una realtà strumentalizzata per denigrare la polizia che ha usato il manganello come strumento di difesa”. Poi i meloniani che, pur apprezzando l’atteggiamento del sindaco Conti, puntano l’indice sulla “vergognosa strumentalizzazione di Pd e sinistra su quanto accaduto”.

Caso a parte quello della ex sindaca di Cascina e oggi europarlamentare leghista Susanna Ceccardi, pupilla di Matteo Salvini che a caldo parlava di “un corteo non autorizzato che voleva scatenare il caos, la polizia ha fatto il suo dovere e va ringraziata”. Ospitata more solito su Retequattro, Ceccardi ora parla di “infiltrati dei centri sociali” e di “narrazione a senso unico”, ribadendo la solidarietà agli agenti della celere manganellatori “perché va scongiurato il clima degli anni ’70”.

Di clima cittadino ha parlato anche la Curva Nord pisana nella sua visione dello stato delle cose, opposta a quella di Ceccardi e ben più aderente alla realtà: “In tutto questo contesto è stato ‘strano’ nel fine settimana girare per le vie cittadine senza incontrare neppure una pattuglia della polizia. Strano non vedere uno stadio militarizzato come accadeva fino a poche domeniche fa. E crediamo che sabato, a Pisa, non sia successo niente di grave…. come a dimostrare che il clima repressivo usato in questi mesi è più una mentalità che una necessità”.