Dal partito-stato allo stato-partito. I confini tra Partito comunista e Repubblica popolare cinese si fanno sempre più labili. Oltre all’indissolubile fusione politico-concettuale, si rafforza l’osmosi tra la macchina partitica e quella statale. Come talvolta sia ormai indistinguibile dove finisce Xi Jinping e dove inizia il Partito, così pare diventare indistinguibile dove finisce il Partito e dove inizia lo Stato. MENTRE LE DICHIARAZIONI del neo ministro degli Esteri Qin Gang provvedono agli effetti pirotecnici, dalle “due sessioni” in corso a Pechino emerge infatti una significativa riorganizzazione degli organi governativi e statali, dopo quella operata già nel 2018. Parole d’ordine esplicite: riorganizzazione,...