La diffusione del virus Covid-19 sembra segnare un nuovo, preoccupante, incremento in Francia. Se nelle settimane appena passate, il numero di contagi lasciava presagire una situazione potenzialmente fuori controllo, con dati che a più riprese si sono attestati sui 10mila contagi giornalieri, ora è l’agenzia Santé Publique France a lanciare l’allarme. Negli ultimi sette giorni i morti per coronavirus sono raddoppiati passando da 129 a 265 nel territorio francese, dai quali sono esclusi i 123 decessi accertati solo nelle ultime 24 ore. I contagi, inoltre, hanno ricominciato a toccare la fetta di popolazione sopra i 75 anni, quella che più facilmente sviluppa i casi più gravi di malattia, con un aumento dei casi del 45% nelle ultime settimane.

Sono attualmente numerosi i focolai di Covid-19 sparsi nel paese che hanno costretto le autorità ad adottare misure estremamente restrittive. In ordine sparso, nelle ultime ore, è stata imposta la chiusura dei bar alle 23 a Rennes (città ad altissima presenza di studenti universitari), il divieto di riunione in più di 10 persone anche in luoghi pubblici a Nizza e la chiusura della storica scuola di Scienze Politiche di Parigi (dove sono stati riscontrati 50 casi di Covid in poche ore) per 14 giorni, dopo che, appena una settimana fa, era stata chiusa quella di Reims, a poco più di cento chilometri dalla capitale. Nel frattempo sono migliaia le scuole primarie e secondarie chiuse a poco più di tre settimane dall’apertura, in tutta la Francia.

Le situazioni più critiche si stanno registrando nel sud del paese e in Guadaloupe dove l’indice del contagio ha superato la soglia considerata accettabile dal governo (50 positivi ogni 100mila abitanti). È il caso di Marsiglia e della sua regione dove i positivi sono attualmente sei volte più del numero limite fissato dall’esecutivo e i ricoverati in terapia intensiva sono aumentati del 1.000% negli ultimi 50 giorni, come confermato dal ministro della sanità, Olivier Veran. A preoccupare è proprio la situazione delle terapie intensive, che potrebbero, se la tendenza attuale dovesse confermarsi, raggiungere il punto di saturazione, non solo nella città affacciata sul Mediterraneo (dove la situazione è già estremamente critica), ma in tutta la Francia entro fine ottobre. La sindaca ecologista di Marsiglia, Michéle Rubirola, ha denunciato la mancanza totale di mezzi (servirebbe, secondo la giunta cittadina, almeno un miliardo di euro) per fronteggiare la crisi sanitaria, accusando direttamente il governo di voler fare della città un «capro espiatorio».

SalgonoNel frattempo, a fronte di un aumento costante dei positivi al coronavirus, in Francia si è ormai raggiunta la quota di 1,2 milioni di tamponi a settimana, il che potrebbe spiegare l’aumento esponenziale dei casi rilevati anche se, da più parti si denunciano i tempi sempre più dilatati per accedere al depistaggio del virus. Il tutto accade mentre, nei giorni scorsi, il periodo di quarantena è passato, per decisione del governo, da 14 a 7 giorni e le autorità sanitarie hanno dato il via libera ai test salivari, più veloci e meno invasivi.