Da oggi al 12 settembre alle Serre dei Giardini Margherita, a Bologna, saranno esposte le tavole del graphic novel Le avventure di Mr. Aquaponic, ambientate nell’anno 2057 e in uno scenario (speriamo) distopico in cui la Terra come la conosciamo oggi non esiste più, a causa dello sfruttamento delle risorse, della crescita della popolazione e dell’aumento incontrollato dell’inquinamento atmosferico, che hanno reso le città inospitali.

NELLA FICTION DISEGNATA da Aquaponic Design, Bologna è l’ultimo baluardo di resistenza in Italia. Nella realtà, il capoluogo emiliano ospita la quinta edizione di Resilienze Festival, un progetto ideato e promosso da Kilowatt, la cooperativa che dopo aver rigenerato l’area delle Serre ne ha fatto uno spazio culturale per ripensare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente (www.resilienzefestival.it).

QUELLO IN CORSO FINO A DOMENICA è il terzo e ultimo atto dell’edizione 2020-21 del festival, costruito intorno al tema dei «Legami invisibili», che si è sviluppato in 3 atti: la semina (settembre 2020), coltivare con cura (un calendario di appuntamenti online da novembre 2020 ad aprile 2021) e infine il raccolto.

I «LEGAMI INVISIBILI APPROFONDITI» in questo anno sono le tantissime connessioni che non si vedono, quei fili che ci uniscono al nostro ecosistema e determinano a tutti i livelli i delicati equilibri tra gli esseri viventi, la natura e l’ambiente che ci circonda. Si tratta di equilibri facili da rompere, con conseguenze disastrose: per questo c’è grande bisogno di cura, attenzione, innovazione e coraggio. Quattro concetti chiave per proporre una visione sistemica del mondo che ponga al centro le relazioni: «Vogliamo volgere lo sguardo a ciò che non si manifesta, per scendere in profondità e riappropriarci di un orizzonte di senso che ci proietti in un futuro positivo e desiderabile». scrivono gli organizzatori. Un futuro lontano, quindi, dallo scenario distopico di Mr. Aquaponic.

COME GIA’ NELLE QUATTRO PRECEDENTI edizioni, l’arte – in tutte le sue forme – è la indiscussa protagonista indiscussa di Resilienze Festival: dalla musica all’illustrazione, passando per la realtà virtuale (grazie al sostegno del main sponsor Gruppo Hera) e il cinema, fino alle installazioni multimediali. In particolare, main artist dell’edizione 2021 di Legami Invisibili è Marco Barotti, un artista multimediale pluripremiato e finora mai esposto in Italia: l’obiettivo principale del suo lavoro è la creazione di un «ecosistema tecnologico» come metafora dell’impatto antropocenico sul pianeta per rendere le persone consapevoli delle problematiche ambientali. Per l’occasione Resilienze Festival presenterà una retrospettiva delle sue opere: Clams, Woodpecker, Swan e l’ultima produzione Moss. Si tratta di una scultura sonora cinetica guidata dai dati sulla qualità dell’aria generati dal World Air Quality Index: una scultura «vivente» progettata per analizzare l’aria delle nostre città e reinterpretare i dati in tempo reale, invitando i cittadini a partecipare al dibattito sulla qualità dell’aria e stimolando l’impegno civico.

MOSS E’ PROTAGONISTA ANCHE del primo Ars Electronica Garden Bologna, curato da Sineglossa, con l’obiettivo di esplorare le relazioni tra arte e ambiente nell’ambito del progetto Data Tour d’Italie, che mette in connessione centri culturali e centri di ricerca scientifica per raccontare, attraverso i dati, l’Italia e le grandi sfide ecologiche che ci troviamo ad affrontare.

TRA I LAVORI CHE SARA’ POSSIBILE visitare per tutta la durata del Festival, oltre agli Ecosistemi Tecnologici di Marco Barotti e alle tavole de Le Avventure di Mr.Aquaponic, c’è anche l’HERA Immersive Area, uno spazio dedicato alle nuove tecnologie e all’arte che indaga le tematiche ambientali attraverso l’innovazione, con opere di realtà virtuale – curate da Sara Tirelli per VR Pavillion- che affrontano con estetiche e linguaggi diversi il tema di una natura alterata. O, ancora, Parlo Acqua, una mostra collettiva itinerante di opere illustrate pensate come strumento di informazione, educazione e stupore attorno al tema dell’acqua. Infine, la seconda edizione di Design Antidoto, il progetto di Illuminazioni-Nuove Idee per la Luce che presenta sette progetti inediti di design e tre startup innovative che espongono proposte progettuali in grado di mostrare come il design possa essere oggi uno strumento utile ad affrontare le sfide della contemporaneità.

RESILIENZE FESTIVAL E’ ANCHE uno spazio di approfondimento e confronto. Tra i protagonisti, anche Tiziano Fratus, collaboratore dell‘ExtraTerrestre, che presenta il suo libro Giona delle Sequoie e guida una medizione e un laboratorio. Tra gli appuntamenti da seguire: venerdì 10 settembre, dalle 21.30, c’è Una finestra sul mondo che cambia, un viaggio attraverso le fotografie raccolte dal collettivo di giornalisti Fada, che dal Mali all’Iraq, passando per il Senegal, il Burkina Faso e il Libano, fa sentire la voce di giovani attiviste e attivisti che lottano per sensibilizzare la popolazione locale e l’opinione pubblica sulla crisi climatica.

SABATO 11 SETTEMBRE, invece, si parla di informazione ambientale. Tra i protagonisti del dialogo con i giornalisti anche Emily Clancy, consigliera comunale di Coalizione Civica: a Bologna il 3 ottobre si elegge il nuovo sindaco e l’agenda resiliente ha bisogno di spazio in città.