Con la vittoria di Gabriel Boric in Cile, si chiude in bellezza per l’America latina un anno elettorale particolarmente complesso ma di certo non privo di luci. Il 2021 non si era aperto nei migliore dei modi: il primo appuntamento elettorale, il 7 febbraio in Ecuador, si era risolto con il sorpasso al fotofinish del banchiere Guillermo Lasso sul candidato indigeno Yaku Pérez, a cui era seguita, al ballottaggio dell’11 aprile, la vittoria del candidato di destra sul «correista» Andrés Arauz, grazie anche alla scelta del «voto nullo» di una parte consistente del mondo indigeno, fortemente critica nei confronti dell’ex...