I sintomi evidenti di una crisi irreversibile della Repubblica democratica tedesca si erano ormai pienamente manifestati, e sempre più intensamente a partire dall’arrivo di Gorbaciov al Cremlino nel 1985, quando nel novembre di trenta anni fa il suo confine, simbolico e materiale, si sgretolò con incredibile rapidità, travolto da una spinta improvvisa e incontrollabile. Non da un processo negoziale o politicamente governato, né da una “rivoluzione liberale”, come alcuni sostengono, e nemmeno da un’insurrezione popolare. Sembrava di assistere a un fenomeno naturale potente e ineluttabile. Così, ciò che poteva essere agevolmente previsto, divenne oggetto di sorpresa, di stupore, di sconcerto....