Ilaria Salis non può essere trattata in questo modo e la sua liberazione merita più impegno da parte del governo italiano. Parola di Patrick Zaki, ospite di quella che è l’ultima settimana di seduta plenaria del Parlamento europeo prima delle elezioni giugno. Per l’attivista egiziano è la prima volta nella più alta istituzione democratica del continente.

Per lui che è stato detenuto a lungo in carcerazione preventiva e si è visto negato il diritto al giusto processo prima di poter riacquistare la libertà, il pensiero a Ilaria Salis è quasi un obbligo. Ieri pomeriggio Zaki è stato ospite di un evento organizzato dal gruppo Socialisti e democratici (S&D) sulla situazione di diritti umani in Europa e nel mondo. Presenti la vicepresidente dell’Eurocamera, la Pd Pina Picierno e il capodelegazione dem Brando Benifei, che ha definito Zaki un «simbolo della lotta per i diritti umani».

«Non conosco il caso Salis per esperienza diretta, anche se mi sono documentato. Come difensore professionale dei diritti umani, devo dire che qualsiasi cosa abbia fatto (che abbia usato violenza o meno) il modo in cui l’abbiamo vista trattata nelle carceri ungheresi è inaccettabile, non è degno di un essere umano» ha chiarito l’attivista che, riferendosi alle condizioni carcerarie di Salis, ha aggiunto: «Un trattamento così non esiste neanche in Egitto». Poi, rispondendo a una domanda del manifesto circa le ragioni dell’arresto legate all’impegno antifascista di Salis: «Non si può incarcerare qualcuno per l’espressione delle proprie opinioni: è una forma di repressione. Un’azione come questa, devo dirlo chiaramente, mi sembra in linea con le pratiche del premier ungherese Orbán, che nel suo paese non accetta alcuna forma di opposizione. E una donna viene detenuta solo perché è su una linea diversa dalla sua».

Tornato in Italia, dopo aver studiato all’università di Bologna, Zaki è stato appena ammesso al dottorato presso la Normale di Pisa. Ma ha voluto ricordare come nel suo paese d’origine la repressione è quotidiana, dando notizia di 18 persone arrestate per aver protestato contro violazioni di diritti in Sudan e a Gaza. Tra di loro anche un cittadino italiano di cui però non ha potuto rivelare l’identità per ragioni di sicurezza. E a proposito delle proteste degli studenti riguardo alla crisi in Medio oriente, Zaki ha espresso solidarietà e supporto a chi manifesta, in ogni parte del mondo, a favore della Palestina: «A volte temo che le parole democrazie e libertà possano rivelarsi solo la maschera di un volto autoritario». Oggi pomeriggio Roberto Salis è a Strasburgo per un incontro con i media sulla situazione in Ungheria e il caso di sua figlia, organizzato dal gruppo parlamentare dei Greens, al quale partecipa anche il gruppo Left, oltre che l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, in corsa con Alleanza Verdi e Sinistra per un seggio europeo. Sarà l’occasione per parlare della candidatura della figlia all’Europarlamento nelle liste di Avs, che poi sarà presentata ufficialmente a Montecitorio venerdì prossimo da Bonelli e Fratoianni.

Prima della conferenza stampa con Salis, nella stessa sede interverrà oggi Enikö Györi, eurodeputata magiara del partito di Orbán Fidesz. L’ex ambasciatrice a Roma fornirà alla stampa internazionale l’ultima versione di Budapest sul caso Salis. Ha annunciato che si esprimerà rigorosamente in italiano, dovesse non arrivare forte e chiara la voce del padrone (Orbán).