I Vigili del Fuoco sono allarmati dalla riforma che il governo avrebbe in serbo per loro: il Corpo nazionale perderebbe del tutto la propria autonomia per essere assoggettato al potere prefettizio. Il progetto, elaborato nei giorni delle polemiche sui soccorsi al Rigopiano, sarebbe contenuto nella bozza approntata dal sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci e dal Capo dipartimento Bruno Frattasi. Testo che dovrebbe tradursi in uno dei decreti legislativi della più generale delega Madia, che tra i suoi compiti ha appunto la modifica di ordinamento del Corpo dei vigili.

La denuncia viene dalla Funzione pubblica Cgil: Danilo Zuliani, responsabile nazionale vigili del fuoco, spiega che ieri al ministero degli Interni si è svolta una riunione infuocata, dove il vertice tecnico del Corpo – capeggiato dall’ingegner Gioacchino Giomi – si è scontrato con il vertice prefettizio, guidato da Frattasi. Al momento il Corpo nazionale vigili del Fuoco, dipendente dagli Interni, ha una guida duale e paritaria – Capo del Corpo (tecnico, Giomi) accanto al Capo dipartimento (prefettizio, Frattasi) – che verrebbe superata dalla riforma.

«La bozza – spiega il coordinatore dei vigili del fuoco Fp Cgil Zuliani – è stata scritta solo dalla parte prefettizia insieme al sottosegretario Bocci, senza alcun apporto dei nostri vertici tecnici. Siamo stati convocati per la presentazione ufficiale l’8 febbraio, ma abbiamo già notizie certe della volontà di annientare completamente la nostra autonomia. Il nostro capo tecnico, il Capo del Corpo nazionale, diventerebbe anche lui un prefetto, vicario del prefetto Capo dipartimento. Insomma, saremmo assorbiti completamente sotto le strutture prefettizie».

I vigili del fuoco temono di perdere la propria storica autonomia, che li ha resi vicini al territorio e alle popolazioni: un sistema di soccorso civile di fatto indipendente dai poteri politici. Attualmente, spiega il responsabile dei vigili del fuoco Fp Cgil, «il coordinamento dei prefetti scatta soltanto quando ci sono interventi complessi e di grossa entità o urgenza, dove si muovono anche altri corpi, in un sistema integrato di protezione civile. Per gli interventi standard, al contrario, abbiamo la nostra piena autonomia, i nostri comandi, il rapporto diretto con le popolazioni».

Dicendo no alla nuova bozza, i vigili del fuoco chiedono di essere «ascoltati dal governo»: «Vogliamo continuare a collaborare in maniera integrata con la Protezione civile, ma mantenendo la nostra autonomia, così come prevede la proposta di legge Braga, in discussione da anni ma mai realizzata»