Uno Speaker’s corner davanti alla Rai di viale Mazzini, organizzato dall’Usigrai, sindacato dei giornalisti della tv pubblica. Occasione, la missione in Italia di Media freeedom rapid response, il consorzio europeo che monitora la libertà della stampa e dei media che dopo una serie di colloqui (ma «abbiamo chiesto un incontro al ministro della giustizia, ci hanno risposto di no», spiega Renate Schroeder, direttrice della Federazione europea dei giornalisti) stilerà un rapporto con le raccomandazioni da inviare al governo e alla Commissione Ue.

Tre le priorità della missione, la Rai e l’agenzia di stampa Agi al cui acquisto punta il senatore della Lega Angelucci.

Sul palco, dopo il segretario Usigrai Daniele Macheba, i leader di Cgil e Uil. «L’Istat lo ha detto ieri: in questo Paese è aumentata la povertà e si è poveri lavorando. Queste cose vanno raccontate e non possono essere oscurate», ha denunciato Landini. E Bombardieri: «Non c’è solo la voglia di imbavagliare giornalisti fastidiosi, c’è un disegno più ampio, che emerge da un’assoluta insofferenza a qualsiasi tipo di critica». «Non è una mattinata dei giornalisti, della casta, né solo della Rai – ha sottolineato il presidente dell’Fnsi Vittorio di Trapani – Dobbiamo spiegarlo con chiarezza, non stanno attaccando la stampa e basta, ma le libertà costituzionali».

Presenti all’iniziativa, tra gli altri, comitati di redazione, Articolo 21, Legambiente, Antigone, Open Arms, Amnesty International Italia, Sea Watch, Casa Internazionale delle donne e studenti universitari.