Care matite, avete risposto con passione e impegno al nostro appello, regalandoci generose valanghe di vignette.

Avete acceso una forte corrente di commenti disegnati che ci aiutano a riflettere sui fatti del giorno.

A volte con dialoghi tra coppie di personaggi, goffi o stilizzati, oppure con soggetti ogni volta diversi, colori e voci, riflessioni amare o divertite perché non bisogna rassegnarsi alla tristezza del presente e la satira ha mille frecce al suo arco. Molto gettonate le sardine, ma anche Trump, Salvini, Conte, Di Maio e Zingaretti. Gli immigrati, il clima, il lavoro, la traballante situazione politica.

Avete inviato decine di vignette ogni giorno e scegliere non è facile perché meriterebbero tutte (o quasi) di essere pubblicate sul manifesto.

Né il nostro compito sarà semplice alla fine dell’anno, quando dovremo decidere la vincitrice o il vincitore del concorso per trovare l’erede di Biani.

(Care ragazze, inviate meno vignette dei colleghi maschi, quindi per questo gran finale, cercate di accorciare in qualche modo le distanze).

Approfittate di queste ultime settimane e scatenatevi perché la satira, strumento indispensabile nel commento quotidiano, è un’arma di combattimento dell’intelligenza che va affilata ogni giorno, per rendere il piatto dell’informazione sempre croccante e più ricco di sapori diversi.