I lavoratori di prima linea di alcune delle più grandi società Usa hanno organizzato uno sciopero per oggi, chiedendo ai clienti di sostenerli boicottando Amazon, Instacart, Whole Foods e Target. Chiedono protezioni essenziali per la salute, congedi per malattia e indennità di rischio.

Christian Smalls, uno degli organizzatori del boicottaggio, ex impiegato di Amazon da cui è stato licenziato per avere organizzato uno sciopero nella sede di New York, ha dichiarato: «Abbiamo stretto un’alleanza tra aziende diverse perché abbiamo l’obiettivo comune di salvare la vita dei lavoratori. Questo non è il momento di aprire l’economia».

«I lavoratori di più di 100 negozi hanno accettato di partecipare allo sciopero – ha aggiunto Adam Ryan, lavoratore della catena Target, in Virginia – Vogliamo fermare l’industria e respingere le mozioni dei gruppi di destra che vogliono farci rischiare la vita riaprendo l’economia».

Lo sciopero del 1° maggio è il primo coordinato ma l’ultimo di una serie di azioni condotte da lavoratori sindacalizzati e non. Il mese scorso i lavoratori di Amazon a New York City e oltre 10mila lavoratori di Instacart in tutto il paese hanno scioperato; i dipendenti di Whole Foods (sempre di Jeff Bezos) hanno chiesto la malattia su scala nazionale il 31 marzo; oltre 800 lavoratori hanno saltato i loro turni in un impianto di confezionamento di carne del Colorado; i lavoratori delle strutture igienico-sanitarie di Pittsburgh e gli autisti di autobus di Detroit hanno organizzato in momenti diversi scioperi selvaggi.

«Il 1° maggio è la festa dei lavoratori di tutto il mondo – ha dichiarato al portale di notizie progressista Commom Dream l’attivista e scrittrice Margaret Kimberley – È il momento perfetto per iniziare una lotta per la giustizia economica che si è accelerata a causa della pandemia di Covid-19».

«Queste aziende hanno sfruttato spudoratamente i lavoratori che svolgevano lavori importanti ma in gran parte invisibili – ha aggiunto Stephen Brier, storico del lavoro e professore alla CUNY School of Labour and Urban Studies – All’improvviso la pandemia li ha fatti considerare lavoratori essenziali, dando loro un enorme potere organizzati collettivamente».