Prima ha negato tutto, poi ha balbettato che si trattava della malavoce «messa in giro dal laboratorio farmaceutico che mi ha dichiarato guerra per la mia battaglia contro le cavie», prima di dare la colpa alle dinamiche giovanili. Ieri, di fronte alle prove inconfutabili, ha dovuto ammettere ciò che Il Gruppo parlamentare della Sinistra a Bruxelles ha giudicato «inammissibile».

Martin Buschmann, 49 anni, deputato del Partito per la protezione degli animali, da un decennio impegnato anche come avvocato nelle battaglie a favore dell’ambiente. Un profilo più che perfetto per la delegazione di Gue-Ngl all’Europarlamento; fino a ieri quando lo scoop della Kreiszeitung-Wochenblatt (un giornale di quartiere di Amburgo) ha rivelato il suo imbarazzante passato di neonazista militante. Un identikit ricostruito scandagliando la sua gioventù nel periodo tra il 1992 e il 1996, da cui è emerso il suo ruolo attivo nelle fila della Npd: il partito filonazista tedesco.

«Una cosa di 25 anni fa. Mi sono lasciato prendere dalle dinamiche di gruppo. Oggi niente mi disgusta più del fascismo» è la scusa di Buschmann, che non è bastata a contenere la «delusione» del Gruppo della Sinistra, comunque sollevato per le sue dimissioni.