Ai ripetuti appelli della Nato e degli Stati Uniti sui movimenti delle truppe russe ad alcune centinaia di chilometri dal confine ucraino, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha risposto sino a questo momento con una inspiegabile flemma, arrivando persino a smentire alcuni dei rapporti ricevuti da quelli che in fin dei conti già considera alleati strategici sul piano militare. Ben più preoccupato Zelensky appare di fronte allo scontro tra clan che si consuma senza interruzione ai piani alti del Paese, e di cui la rivolta del 2014, culminata con la fuga dell’ex presidente Viktor Yanukovich, rappresenta soltanto un episodio: iconico...