Il premier israeliano Naftali Bennett ieri ha dato pieno sostegno agli agenti di polizia autori, lo mostra un video, di una esecuzione sommaria di un palestinese, Mohammed Salameh, 23 anni di Salfit (Nablus), che poco prima alla Porta di Damasco di Gerusalemme aveva aggredito e ferito con un coltello un religioso ebreo. Salameh quando è stato colpito era a terra, ferito, non in grado di nuocere. «Gli agenti hanno agito come previsto…Non possiamo permettere che la nostra capitale diventi un centro di terrorismo», ha detto Bennett. Per i palestinesi l’accaduto dimostrerebbe che la linea di polizia ed esercito non è di arrestare i palestinesi ma di «eliminarli fisicamente». Ricordano che gli autori di aggressioni in questi ultimi anni sono stati uccisi sul posto in gran parte dei casi. Per il ministro della sicurezza, Omer Bar Lev, gli agenti hanno sparato perché temevano che Salameh potesse azionare una cintura esplosiva.