Riversa a terra in una pozza di sangue, proprio sull’uscio all’interno della sua abitazione: così ieri mattina è stata ritrovata Antonella Lettieri, commessa quarantaduenne di Cirò Marina, in provincia di Crotone. Secondo i primi rilievi si tratterebbe di un femminicidio commesso proprio la sera dell’8 marzo, ma non si escludono altre piste.

La donna sarebbe stata ripetutamente colpita con un oggetto appuntito appena rientrata in casa dal lavoro: indossava ancora il giubbotto, gli abiti che aveva in negozio e, accanto al corpo, il cellulare che probabilmente aveva in mano. «E’ un omicidio efferatissimo» ha spiegato il colonnello Salvatore Gagliano, dei Carabinieri di Crotone.

La vittima viveva da sola, lavorava in una bottega di alimentari gestita dalla sorella e dal cognato. Mercoledì era andata a lavorate come al solito ma ieri mattina non si è presentata in negozio. Il cadavere è stato ritrovato dal cognato, che era andato a verificare se stesse bene.

Dai primi rilievi è emerso che Antonella è stata colpita ripetutamente alla testa e in altre parti del corpo con un oggetto non ancora ritrovato, molto appuntito. Ma non si esclude che sia stato usato anche un coltello. L’abitazione a soqquadro, la donna si sarebbe difesa strenuamente, come dimostrano i segni sul corpo. I carabinieri ieri hanno ascoltato le testimonianze di familiari e vicini di casa: sembrerebbe che nessuno si sia accorto di niente, nonostante l’appartamento si trovi al piano terra.

Sono oltre cento le donne che in Italia ogni anno vengono uccise da uomini. Ai femminicidi si aggiungono le aggressioni, le percosse, lo stalking e persino gli sfregi dovuti all’acido. Sono quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso. Se i femminicidi nel 2016 sono in lieve calo, immutato il numero dei maltrattamenti. Il trend comunque sembra abbastanza costante visto che negli ultimi cinque mesi in Italia sono state uccise oltre 25 donne, più di una a settimana.

E’ andata appena meglio a Francesca Cadioli, 33enne di Mantova, che la sera dell’otto marzo è stata accoltellata dal suo ex convivente, Konstantin Kossiivitsov, un muratore di 38 anni. Con lui Francesca ha avuto una bambina, che ha due anni. Kossiivitsov ha colpito Francesca appena la donna gli ha aperto la porta di casa e poi ha cercato di uccidersi. La scena è stata vista dalla madre che ha chiamato i soccorsi.

Martedì scorso, a Gambellara in provincia di Vicenza, un omicidio suicidio: il marito ha provocato un incidente d’auto in cui sono morti sia lui che la moglie. La donna aveva provato a dare l’allarme, durante l’ultima telefonata aveva urlato: «Mi ammazza, questo vuole che ci ammazziamo..!». I due nei giorni successivi avrebbero dovuto avviare le pratiche per la separazione.

Secondo l’Istat, in Italia sono 3milioni 466mila le donne che nell’arco della propria vita hanno subito stalking; 2milioni 151mila sono le vittime di comportamenti persecutori dell’ex partner.

Nel 2016 il record di femminicidi è stato segnato dalla Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna e poi dal Veneto. La Calabria e quartultima, in coda ci sono Friuli-Venezia Giulia e Sardegna. Ultimo posto per l’Umbria.