Donald Trump ha tenuto su Facebook un discorso di 46 minuti, definito dal Washington Post come «i 46 minuti più petulanti della storia americana»: il tycoon ha intensificato l’attacco alla democrazia, direttamente dall’interno della Casa bianca.

Le accuse lanciate sono quelle infondate di frode elettorale, accompagnate da falsità vere e proprie, in cui The Donald ha dichiarato che il sistema elettorale della nazione è «sotto un assedio coordinato» e che è «statisticamente impossibile» che abbia perso contro Joe Biden.

In piedi, dietro il leggio presidenziale, nella sala adibita all’accoglienza diplomatica, circondato da bandiere, Trump ha cercato di far leva sul potere della presidenza per ribaltare i risultati delle elezioni, ripetendo molte delle affermazioni già sostenute sui social media o dai suoi avvocati in tribunale, smontate e respinte perché non ci sono prove.

«Il nostro Paese ha bisogno di qualcuno che dica: “Avete ragione”. Se non sradichiamo la tremenda e orribile frode del 2020, non abbiamo più un Paese».

La realtà alternativa di Trump è il sistema che sta usando per minare la democrazia mentre si presenta come il suo protettore, dicendo che il suo più grande risultato come presidente sarebbe quello di ripristinare «l’integrità delle elezioni per la nostra nazione».

L’affondo arriva il giorno seguente le dichiarazioni del capo del Dipartimento di Giustizia William Barr, che ha affossato definitivamente le aspirazioni di Trump di sovvertire il risultato delle elezioni in tribunale: «Non abbiamo visto frodi tali da influenzare il risultato dell’elezione».

Vista l’aria che tira Trump sta ora meditando di concedere una grazia preventiva a tre dei suoi figli adulti, Don Jr., Eric e Ivanka, a suo genero Jared Kushner e al suo avvocato personale Rudy Giuliani, uno scudo protettivo che possa evitare loro guai giudiziari nei prossimi mesi.

Intanto spuntano documenti della corte distrettuale di Washington, 20 pagine da cui emerge un’indagine su tangenti offerte alla Casa bianca, «un contributo politico sostanziale in cambio di una grazia presidenziale o di una sospensione della pena». Trump ha gridato alla fake news.

Nessuna voce invece, riguardo la strategia da seguire per contenere la pandemia, che ha registrato il tragico record di 2.880 vittime in un giorno, portando il totale dei decessi a 273.181.

La notizia è arrivata insieme a un primo calendario per la diffusione del vaccino. Il governatore di New York Andrew Cuomo ha annunciato che avvierà il programma di vaccinazioni il 15 dicembre; le prime 170mila dosi andranno a medici, infermieri e case di riposo, si procederà poi con i soggetti più a rischio.

«Le persone sotto i 65 anni e senza patologie pregresse devono aspettarsi di essere vaccinate da aprile in poi». Cuomo ha deciso di riprendere le dirette tv tre volte la settimana: «Prima della primavera abbiamo davanti un inverno difficilissimo. Vi imploro: non abbassate la guardia ora».