La Corea del nord e la Corea del sud coinvolgeranno nel negoziato sul trattato di pace anche gli Usa e potenzialmente anche la Cina, creando una soluzione a tre o a quattro per mettersi alle spalle la guerra del 1950-53.

PER IL MOMENTO TRUMP è coinvolto su Twitter, dove ha invitato a non sottovalutare il ruolo chiave avuto nella riuscita di questo incontro, di quello che ora dichiara essere il suo migliore alleato, la Cina.
«Per favore, non dimenticate il grande aiuto che il mio buon amico, il presidente Xi della Cina, ha dato agli Stati uniti – ha twittato Trump – in particolare al confine con la Corea del Nord. Senza di lui sarebbe stato un processo molto più lungo, più duro!».

Le riflessioni pubbliche sul social media non si sono limitate a questo; poco prima il presidente americano aveva scritto: «Dopo un anno furioso di lanci di missili e test nucleari, un incontro storico tra la Corea del Nord e del Sud sta avendo luogo. Stanno succedendo belle cose, ma solo il tempo potrà dirlo». E poi ha aggiunto «La guerra coreana finirà! Gli Stati Uniti, e tutto il suo grande popolo, dovrebbero essere molto fieri di ciò che sta avendo luogo adesso in Corea!».

LA NOTIZIA DELL’INCONTRO tra i leader delle due Coree è stata accolta con entusiasmo negli Stati Uniti; i social media sono esplosi con commenti emozionati, i pendolari nelle stazioni della metropolitana si sono fermati per guardare la diretta TV, agli studenti è stato concesso del tempo libero da scuola per fare lo stesso.
Anche i falchi più induriti hanno applaudito mentre i due leader si sono stretti la mano e l’emozione era palpabile non solo nelle zone urbane abitate dalla comunità coreana dove tutto si è fermato per seguire l’evento e non si sentiva altro che la cronaca di ciò che stava accadendo. «Ci sono famiglie che si riuniranno e che non avrebbero mai pensato di riunirsi» dice il commesso di un negozio di vendita all’ingrosso di abbigliamento nella Koreatown di New York, area che si è sviluppata negli ultimi dieci anni proprio sotto l’Empire State Building.

ORA SI GUARDA all’incontro tra Kim Jong-un e Trump. Quanto vorrebbe «The Donald» è una completa denuclearizzazione del nord; Kim si sarebbe anche detto disponibile a discuterne, ma a tutti sembra impossibile che rinunci completamente alle armi proibite.

Questa prospettiva abbassa un po’ l’euforia. Kim non ha pronunciato la parola «denuclearizzazione« durante la sua conversazione con Moon dopo la cerimonia della firma, e la frase «attraverso la completa denuclearizzazione» fa risuonare campanelli d’allarme a Washington perché implica che non saranno permesse armi nucleari nemneno in Corea del Sud.

GLI STATI UNITI mandano regolarmente aerei e navi con capacità nucleare verso il sud durante le esercitazioni militari.

Gli Stati uniti hanno firmato l’accordo di armistizio per conto della parte sudcoreana, Trump ha dichiarato di sostenere l’iniziativa per una futura pace: la Casa Bianca si è infatti congratulata per il vertice di ieri al confine coreano.

«Auguriamo ogni bene ai coreani – ha dichiarato in una nota la segretaria stampa Sarah Huckabee Sanders – Siamo fiduciosi che i colloqui realizzeranno progressi verso un futuro di pace e prosperità per l’intera penisola coreana», ha detto, aggiungendo che la Casa bianca spera che «solide discussioni» possano aprire la strada all’incontro programmato tra Trump e Kim.