La recrudescenza della guerra in Libia sta per entrare nella sua settima settimana e le forze della difesa di Tripoli non riescono a respingere l’offensiva del generale Haftar né sul piano militare né su quello diplomatico. Il recente tour del premier Serraj a Roma, Berlino, Parigi e Londra, per chiedere una presa di posizione in suo favore, si è rivelato un completo insuccesso. Ora il suo governo di accordo nazionale – e i potentati che vi fanno riferimento, fuori e dentro al Paese – sfoderano un’altra arma: i dollari e il petrolio. Obiettivo non dichiarato: indurre Trump a una nuova...