Il segretario della Nato Jens Stoltenberg parlando con i giornalisti a margine del vertice a Bruxelles ha detto ieri che una violazione da parte di Mosca dell’«Inf treaty» – il trattato di non proliferazione delle armi nucleari a medio raggio siglato nel 1987 da Reagan e Gorbaciov – sarebbe «una grande preoccupazione».

Stoltenberg non ha dunque voluto sconfessare del tutto l’inchiesta del New York Times con la quale si denunciava l’entrata in esercizio di un nuovo missile nucleare russo, chiamato dall’intelligence Usa Ssc-X-8, proprio in concomitanza con l’ingresso del nuovo presidente Trump alla Casa Bianca a tre anni dalla sua costruzione.

Il Dipartimento di Stato Usa non ha mai confermato le indiscrezioni della stampa statunitense in base alle quali le forze aerospaziali russe disporrebbero già di due battaglioni equipaggiati con il nuovo missile nucleare a medio raggio, «in grado di alterare in modo pesante lo scenario della sicurezza europea».

L’amministrazione Trump ieri ha riferito come la Russia abbia smentito recisamente di aver violato il trattato Inf. Del resto anche lo scudo antimissile piazzato dalla Nato in Polonia violerebbe lo stesso Inf treaty.