Il programma è mastodontico: 201 film in una rassegna di tre mesi (dal 1 giugno all’8 settembre) e in tre diversi luoghi della città – Trastevere (al Liceo Kennedy), Tor Sapienza (al Parco del Casale della Cervelletta) e Ostia, nel porto turistico sequestrato alla criminalità organizzata e che oggi, dice Donato Pezzuto – amministratore giudiziario della struttura – si vuole «restituire alla collettività». L’obiettivo, spiega Valerio Carocci dei ragazzi del Piccolo Cinema America, «è superare il dualismo fra centro e periferia» con questa nuova edizione del Cinema in Piazza che, dopo essersi vista «sottrarre» dalla giunta Raggi lo spazio di Piazza San Cosimato, rilancia con una programmazione ancora più fitta.

Si comincia dunque venerdì prossimo al Liceo Kennedy con la proiezione di Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, che verrà presentato al pubblico dal regista insieme a Giuliano Montaldo: il primo di una lunga serie di incontri con gli autori del cinema italiano. Tra i tanti, ci sarà Matteo Garrone – a cui è dedicata una retrospettiva – a presentare i suoi primi film, Giuseppe Piccioni con il suo Il rosso e il blu, Marco Bellocchio con Fai bei sogni, Mario Martone e il suo Giovane favoloso.

In programma anche degli omaggi a grandi registi come Michael Cimino – con la proiezione del Cacciatore presentata da Luca Zingaretti – o Pietro Germi: sarà Carlo Verdone, l’11 giugno al Porto turistico, a presentare il suo Divorzio all’italiana. La Casa internazionale delle Donne, anch’essa a rischio sfratto, presenterà invece Roma città aperta.
«I ragazzi del Cinema America hanno trasformato un problema (la perdita di Piazza San Cosimato, ndr) in un’opportunità», sostiene Gaetano Blandini, direttore generale della Siae, main sponsor dell’iniziativa insieme a Bnl Gruppo Bnp Paribas.

«Politicamente non potevamo accettare che l’occupazione del suolo pubblico a San Cosimato dovesse passare per il bando», osserva Carocci tornando sulla lunga polemica con l’amministrazione Raggi. «I concerti al Circo Massimo, o anche solo i tavolini all’esterno di un bar, non devono passare per un bando. Quello del bando non necessario è un meccanismo distruttivo che sta svilendo le attività culturali nella nostra città.».
Al suo fianco, il presidente della Regione Lazio – partner dell’iniziativa – Nicola Zingaretti si dice felice di questa rassegna che «per tutta l’estate riempirà tre grandi spazi urbani e consentirà di contrapporre al consumo individuale del cinema consentito dalle nuove tecnologie una fruizione sul grande schermo». Nella speranza, espressa da tutti, che questo possa rilanciare anche la frequentazione delle sale.