Domani urne aperte per eleggere il nuovo governatore della Sardegna. Lunedì dalle 7 lo spoglio delle schede.

Ieri a chiusura della campagna elettorale Alessandra Todde ha tenuto il suo comizio finale nella Fiera. In apertura, a dare una connotazione identitaria alla coalizione Pd-M5S guidata dall’ex sottosegretaria pentastellata, è stata l’esibizione del gruppo Tenore di Orgosolo.

Todde ha ricordato le ragioni del suo impegno in una campagna elettorale «dura ma esaltante».

«Siamo andati dappertutto nell’isola – ha detto – per ascoltare le persone, per sentire i loro bisogni e raccogliere le loro proposte. In uno spirito unitario che è il segno distintivo della nostra coalizione. La Sardegna , dopo cinque anni di pessimo governo del centrodestra, ha bisogno di una svolta. Noi siamo qui per questo. Siamo noi il cambiamento vero e non chi si presenta ora come il nuovo dopo aver fatto politica per vent’anni in tutti i ruoli».

Al Teatro Massimo la chiusura di Soru. «Partecipazione democratica, inclusione e politiche sociali, promozione delle tante occasioni possibili di lavoro, tutela della salute, diritto alla mobilità e all’istruzione, cura dell’ambiente. Tutte cose negate dalla destra che ha sgovernato la Sardegna. Ma negate anche da tante scelte politiche nazionali. Diritti che vanno ripristinati. Diritto a governare la nostra terra contro chi vorrebbe speculare per coprire l’isola si pale eoliche e di pannelli fotovoltaici senza controllo pubblico. Serve una rivoluzione che restituisca ai sardi dignità e autonomia. È venuto il momento di riprenderci la nostra storia».