Passaggio di testimone alla guida della struttura commissariale sisma 2016. Il consiglio dei ministri ha nominato ieri, su proposta del premier Paolo Gentiloni, la sottosegretaria al ministero dell’Economia, Paola De Micheli, a commissaria straordinaria del governo per la ricostruzione nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpite dagli eventi sismici che si sono verificati dalla scorsa estate. Intanto i sindacati edili Fillea, Feneal e Filca hanno fatto sapere che nei giorni scorsi proprio con l’ufficio del commissario dimissionario Errani è stato firmato un protocollo per la ricostruzione che prevede l’applicazione del contratto nazionale e il Durc per congruità.

La nomina, salutata dagli auguri delle forze di maggioranza e dei sindacati, e insieme dalle critiche di parte dell’opposizione – tra cui Fdi e Cinquestelle – segue alla fine del mandato di Errani: non riconfermato per sua stessa volontà e – si è scritto – per polemica nei confronti del Pd a trazione Renzi e per una possibile prossima candidatura tra le file di Mdp.

Secondo il M5S, ora che De Micheli è stata nominata Commissaria «come primo atto deve dimettersi da parlamentare e da sottosegretario al ministero dell’Economia». «Sarebbe infatti inconcepibile, fuori dal mondo – spiegano i Cinquestelle – se a un ruolo importante, delicato e gravoso come quello del commissario, De Micheli aggiungesse anche le altre due cariche, con annessi stipendi e bonus. Tutto questo senza considerare che attualmente è anche presidente della Lega Volley. Insomma, un poker di incarichi che sarebbe offensivo, una provocazione nei confronti delle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma».

Quanto al protocollo siglato tra Commissario e sindacati, Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl spiegano che «obiettivo comune è quello di portare avanti la ricostruzione in tempi brevi ma senza nessuna deroga alla legalità e alla qualità del lavoro». «Per questo è importante – aggiungono – che nel protocollo si preveda l’obbligo di applicazione del contratto nazionale edile e il Durc per congruità. Grazie al contratto nazionale dell’edilizia saranno garantiti a tutti i lavoratori gli stessi diritti e tutele, contrastando lo sfruttamento e il lavoro al ribasso e favorendo, invece, una concorrenza leale tra imprese sane, mentre il Durc per congruità, già utilizzato con successo per altre ricostruzioni, oltre ad attestare la regolarità contributiva, indicherà i costi per la manodopera per interventi pubblici e privati».

Il protocollo siglato prevede inoltre «il supporto tecnico e gratuito dei Comitati tecnici territoriali alle aziende impegnate nei cantieri, la formazione d’ingresso contrattualmente già prevista in materia di sicurezza». E, infine, «il rafforzamento degli interventi sui flussi di manodopera, la destinazione a fini sociali delle aziende confiscate e ammortizzatori per il lavoratori coinvolti, la costituzione di specifiche white list per i manager»